Questi sono i positivi che l’indagine epidemiologica dell’Asl ha collocato al Seven Apples, insieme ai loro contatti successivi: 2 ragazze e 1 ragazzo di Prato; a Poggio a Caiano 1 ragazzo che era al Seven più, da ieri, un altro che ha avuto contatti con lui; 1 ragazzo di S,Miniano. A Prato altri 13 collegati, sani, sono soggetti a indagine epidemiologica, più altri 16 isolati in sorveglianza. Sempre l’Asl a Prato segnala che due sere prima della paziente zero pisana (per la quale altri 11 sono in quarantena preventiva) al Seven è stato un altro giovane che era tornato dalla Croazia e poi è risultato positivo. Il problema non è se si sono infettati lì o altrove, ma riguarda gli assembramenti, fuori o dentro i locali, senza distanziamento né mascherina, con esposizione al rischio di contagio. E’ andata avanti così per 3 mesi ovunque, senza controlli pubblici. I casi del Seven sono venuti fuori quando è partita l’indagine epidemiologica dalla paziente zero pisana. Se non avesse fatto il tampone privatamente, avrebbe contagiato le persone e nessuno avrebbe saputo nulla, come sarà già accaduto e accadrà altrove: ignoti i contagi giovanili alla movida, o sulle spiagge, perché i più sono asintomatici e spargono virus senza accorgersene. Paradossalmente, tanto valeva tenere aperte le discoteche, e consigliare gli over 40 di non avvicinarsi ai ragazzini. Non si sa chi di loro rispetta le regole di contenimento, e chi no: sono i nuovi soggetti a rischio, per gli altri. Ma questo, da marzo, vale per ogni fascia d’età.
b.n.