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Appello al parlamento : "Circolano troppe armi. Continueremo la battaglia"

In tanti hanno partecipato al convegno organizzato dall’associazione Ogni Volta. Al Museo della Marineria ricordata la follia omicida alla Gifas di Massarosa.

Appello al parlamento : "Circolano troppe armi. Continueremo la battaglia"

E’ come se un certo ‘mondo’ si fosse cristallizzato a quel maledetto venerdì 23 luglio di tredici anni fa. Sfilano volti di persone viste in quei momenti che hanno cambiato la loro esistenza: Gifas di Piano del Quercione, dolore e morte, con quel contorno di interrogativi, a cominciare dal ‘perché una persona che era stato in cura ai servizi di salute mentale e per due volte aveva tentato di suicidarsi, era ancora in possesso di armi? Le risposte che sono arrivate non hanno mai alleviato la disperazione per due padri di famiglia uccisi a tradimento e a bruciapelo.

L’associazione Ognivolta - nata due anni dopo per volontà dei familiari di Luca Ceragioli e Jan Hilmer - continua la sua battaglia, pensando agli altri, sperando che il Parlamento acceleri su una nuova legislazione che escluda di fatto il porto d’armi a chi è in cura per problemi comportamentali e psichiatrici. Lo ha ribadito nel suo intervento - nel corso del convegno “Disarmarte” al museo della Marineria, arricchito dalla presenza di molte persone e di scrittori e scrittrici di gialli - la presidente dell’associazione Ognivolta, Gabriella Neri, vedova di Luca Ceragioli. "Non non abbiamo alcuna intenzione di fermarci: in tutti i modi possibili, cercheremo di sensibilizzare l’opinione pubblica affinché il nostro Paese non debba fare i conti con situazioni come quelle che abbiamo vissuto noi...".

In effetti, rispetto a 13 anni fa, qualcosa è stato fatto (chi ha un Tso, trattamento sanitario obbligatorio, viene privato del porto d’armi) ma ancora non basta. Lo ha anche ribadito Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente delle armi leggere snocciolando numeri (in Italia i delitti che vengono compiuti utilizzando armi regolarmente custodite sono in rapporto di 40 a 3 rispetto a quelle ‘illegali’) che hanno generato brividi di freddo, nonostante la bella giornata. Come dire, insomma, che l’opinione pubblica debba prendere coscienza ogni giorno di questa battaglia per la sicurezza dei cittadini e non solo quando la cronaca consegna a giornali tv e web un’altra storia simile a quella della Gifas di Piano del Quercione. La onlus Ognivolta ne ha fatto una ragione di vita. Per non dimenticare Luca e Jan.

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