
Addio Ada Battistini, il cordoglio: "Ha lasciato un’eredità enorme"
STAZZEMA
"Il 12 agosto mi ricordo che, dopo essere passate alcune, un paio, di squadre di soldati, ne son venuti cinque a casa mia. Il babbo non volle andar via. C’eran parecchi sfollati, giù, di Pietrasanta, fra tutti eravamo una cinquantina". Furono struggenti le parole di Ada Battistini, superstite della strage di Sant’Anna di Stazzema, scomparsa a 92 anni. Frasi scolpite nel libro di Oliviero Toscani "I bambini ricordano". Ieri nella chiesa di Strettoia si sono svolti i funerali di colei che parlò al processo di La Spezia che ha visto condannare all’ergastolo dieci gerarchi delle Ss. Tante le manifestazioni di cordoglio da parte politica. "La Toscana piange la scomparsa di una straordinaria testimone della strage di Sant’Anna di Stazzema – ha scritto sul suo profilo Facebook il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – Ada, con i suoi racconti e la sua memoria, ha mantenuto vivo il ricordo di uno dei momenti più bui della nostra storia. A 13 anni sopravvisse alla barbarie nazifascista, dedicando poi la sua vita alla famiglia e alla comunità. Un pensiero commosso ai suoi cari in questo momento di dolore. Che il suo esempio di forza e resilienza resti per sempre nei nostri cuori". Cordoglio anche da parte del presidente del consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo. "Quel 12 agosto 1944 Ada aveva solo 13 anni e si salvò grazie ad un giovane soldato che la risparmiò, ma perse il padre e molti altri familiari – ha ricordato Mazzeo – Ada è stata una testimone preziosa, che ha saputo mantenere vivo il ricordo di quella che fu una delle più atroci stragi nazifasciste. Il cordoglio di tutta l’assemblea legislativa va ai suoi familiari, la sua scomparsa lascia a tutti noi un’eredità e un dovere morale enorme: raccogliere il testimone della memoria e continuare a raccontare affinché quell’orrore non si ripeta mai più".
Ada Battistini abitava, a Sant’Anna, nella località Coletti. Dopo la strage continuò ad abitare lì finché nel ’58 andò a vivere a Strettoia dove è rimasta per tutta la vita con il marito Cesare Cinquini. Battistini ricordò il tedesco che rimase solo con il suo gruppo, il quale anziché sparare su loro, si girò, sparò a cinque pecore e li lasciò lì. "Il mi’ babbo era un ragazzo del ‘99 – raccontò – aveva fatto, diceva sempre, ventisette mesi di guerra senza ritornare a casa. E la mamma è morta quattro anni dopo dalle sofferenze. Il dottor Lucchesi disse: “Questa riè una vittima di Sant’Anna. Si rimase quattro ragazzi con la casa bruciata"
Francesca Navari