Oltre 50milioni di sigarette elelettroniche e prodotti accessori da fumo sequestrati. Una cifra da capogiro va a caratterizzare l’ultima operazione compiuta dalla Guardia di Finanza che ha portato alla denuncia di due giovani residenti a Viareggio. Tra l’altro quel deposito fiscale non autorizzato – nell’entroterra versiliese – oltre ai privati, riforniva un consistente numero di tabaccai della zona che in questo modo eludevano lo stretto regime di iva e accise (imposte dal 2020 anche su cartine e prodotti da fumo) garantendosi così maggiori guadagni sulla vendita. I finanzieri del Comando Provinciale di Lucca al termine di una complessa attività di polizia giudiziaria hanno individuato il magazzino all’interno del quale era stato creato un vero e proprio deposito illegale di prodotti da fumo: all’interno erano stoccati milioni di pezzi tra sigarette elettroniche, cartine e filtri, pronti per essere immessi in commercio. Ad attirare l’attenzione del personale del Nucleo Mobile del Gruppo Viareggio, sono state le numerose segnalazioni circa la presenza di vendite online di sigarette elettroniche e ricariche e-cig da parte di un soggetto operante in Versilia.
Le successive indagini hanno permesso di identificare il promotore dell’e-commerce accertando come lo stesso risultasse sprovvisto delle necessarie autorizzazioni. Nel corso delle operazioni è stato individuato un magazzino, all’interno del quale sono stati rinvenuti, sistemati su scaffali, oltre 50 milioni di pezzi, tra sigarette elettroniche con relative ricariche, filtri e cartine, in totale assenza di licenze e concessioni. Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e sono stati segnalati alla Procura i due gestori dell’illecita attività. Si tratta di un’operazione che testimonia il costante impegno delle Fiamme Gialle nel contrasto e nella repressione degli illeciti economico-finanziari, che costituiscono un grave ostacolo allo sviluppo economico del territorio in quanto distorcono la concorrenza e l’allocazione delle risorse, minando il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizzando l’equità. Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dalla Guardia di Finanza contro i frodatori a tutela degli operatori economici onesti.
Francesca Navari