CATERINA CECCUTI
Cosa Fare

Paolo Bagnoli a Seravezza: il pensiero di Gobetti parla al presente

Giovedì 21 agosto, ore 18:30, al Giardino del Palazzo Mediceo per “Trame d’Estate”: dialogo con Sandro Rogari (Università di Firenze). Saluti di Chiara Tommasi e Roberto Badulato, in collaborazione con il Circolo Piero Gobetti di Firenze.

Il Professor Paolo Bagnoli

Il Professor Paolo Bagnoli

Lucca, 19 agosto 2025- “Trame d’Estate” porta a Seravezza una voce del passato che ancora invita a guardare in faccia la realtà: quella di Piero Gobetti, riletta da Paolo Bagnoli. Giovedì prossimo alle 18,30, nel Giardino del Palazzo Mediceo di Seravezza, lo storico presenterà  il suo libro "Piero Gobetti. Una riflessione continua" (Lucia Pugliesi editore), dialogando con il Professor Sandro Rogari dell’Università di Firenze. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con il Circolo Culturale Piero Gobetti di Firenze e prevede i saluti di Chiara Tommasi, del Centro internazionale di studi europei “Sirio Giannini”, e di Roberto Badulato, segretario del Circolo Piero Gobetti. Il volume raccoglie sei saggi che attraversano le questioni più note e tuttora incendiarie del pensiero gobettiano. Bagnoli – con stile agile e taglio netto – torna sugli snodi essenziali: il rigore etico, l’intransigenza morale, la critica senza sconti a una nazione spesso tentata dall’autoindulgenza. Ne esce un profilo che non è esercizio d’archivio, ma un invito a misurarsi con una libertà intesa come slancio vitale e passione, e con quella “rivoluzione liberale” immaginata da Gobetti come vero rinnovamento del Paese. C’è poi lo sguardo, famoso e scomodo, che leggeva il fascismo come “autobiografia della nazione”: una diagnosi che Bagnoli rimette sul tavolo come monito metodico, non come slogan. Il risultato è una meditazione che parla al presente: una libertà “aperta”, capace di comprendere i fenomeni sociali prima di incasellarli in etichette. È il terreno su cui, nella serata di Seravezza, si confronteranno autore e relatore: cosa resta di quell’appello alla responsabilità individuale, e come lo si traduce in prassi civile oggi? La cornice non è casuale. Il Circolo Piero Gobetti di Firenze, partner dell’iniziativa, da anni coltiva la memoria critica del giovane editore torinese, morto nel 1926, protagonista di una stagione in cui libri e riviste erano armi civili. Nelle parole dello stesso ambiente gobettiano, ricordate in precedenti incontri, l’interesse per il lavoro di Bagnoli nasce dalla sua capacità di riaprire dossier che credevamo chiusi: spostare lo sguardo, trovare l’angolo cieco, rimettere la coscienza critica al centro. Paolo Bagnoli, docente di Storia delle dottrine politiche, già senatore negli anni Novanta, ha insegnato alla Bocconi e all’Università di Siena; collabora con diverse riviste ed è nel cda della Fondazione Spadolini. Con questo libro, torna sulla scena con un’operazione che è tanto storiografica quanto civile: non accontentarsi di commemorare Gobetti, ma usarlo – senza timori reverenziali – come strumento per leggere la qualità della nostra vita pubblica. Nelle sere estive che spesso anestetizzano il dibattito, l’incontro di Seravezza propone l’opposto: un confronto ad alto voltaggio sul rapporto tra libertà, conflitto e responsabilità.