Volevano azzerare i vertici del calcio umbro: ora arrivano le prime inibizioni

Un tentativo in piena regola di far cadere il Comitato Regionale Umbro della Federcalcio e il presidente Luigi Repace, orchestrato dal dirigente onorario del Cru Giuseppe Palmerini e dall’allora vicepresidente vicario Giampiero Micciani. I due sono stati deferiti al Tribunale Federale Nazionale il 7 aprile per rispondere della violazione dell’articolo 4 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva in relazione all’articolo 10 comma 2 delle Noif, i principi di lealtà, correttezza e proibità "per aver ideato un piano finalizzato a ottenere le dimissioni di 5 consiglieri allo scopo di fare decadere il Cru azzerandone i vertici, fissando un incontro con i consiglieri Salvatore Avola, Carlo Emili, Marco Giovagnola e Simone Ortenzi presso la sede della società Palmerini Group il 5 ottobre 2021, alle ore 18, per sottoscrivere in quella sede delle lettere di dimissioni irrevocabili con effetto immediato, da lui stesso precompilate, minacciandoli altresì che, in caso di ritardata o mancata sottoscrizione, ne sarebbero derivate gravi conseguenze con la Procura Federale". Il 3 maggio, in videoconferenza, si è tenuta l’udienza, prima della quale Micciani, attraverso i suoi legali, ha depositato proposta di accordo, in seguito alla quale è stata pronunciata, nei suoi confronti, un’inibizione di 2 mesi.

Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri Claudio Tomassucci (nuovo presidente vicario), Roberto Damaschi, Salvatore Avola, Carlo Emili, Marco Giovagnola, Simone Ortenzi, Danilo Paciotti, Valentina Roscini e Piero Vicaroni manifestando "all’unanimità la propria massima solidarietà nei confronti del presidente del Cru Luigi Repace per i fatti incresciosi che si sono verificati, assicurando la loro coesione per il bene del movimento". Amareggiato Luigi Repace: "Sono fatti che non avrei mai immaginato potessero accadere, soprattutto tenendo conto dei rapporti che ci legavano".