Castori: "Perugia a Cagliari senza paura"

Domani sfida di Coppa Italia. Il tecnico: "Di Chiara vuole andarsene, Melchiorri no. E lui sa giocare a calcio, l’avrei voluto a Carpi"

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di Nicola Agostini

Da domani si comincia a fare sul serio con l’esordio ufficiale dei grifoni in Coppa Italia contro il Cagliari. "Sento che c’è un’aria positiva, c’è fiducia intorno alla squadra. Poi starà a noi meritarcela con le prestazioni che devono essere sempre ai massimi livelli, degne della piazza che rappresentiamo, al di là delle assenze che devono rappresentare un’opportunità per chi va in campo". Fabrizio Castori fa il punto alla vigilia della sfida della Unipol Domus che vale l’accesso ai sedicesimi di Coppa Italia contro la vincente di Bologna-Cosenza che si sfideranno lunedì prossimo. "É una partita importante perché le amichevoli sono una cosa, le gare ufficiali un’altra. Affrontare una squadra forte come il Cagliari, a questo punto della stagione, ci serve per capire a che punto siamo del nostro percorso". Che, tradotto, significa qual è la condizione fisica della squadra, "se la gamba va o meno" per dirlo alla Castori, e i progressi sul piano tattico, all’insegna del gioco verticale che piace al tecnico marchigiano. C’è poi un altro aspetto, il più importante. La squadra, in questo momento, è tutto fuorché completa. Ci sono giocatori ai box ma mancano ancora pezzi importanti che dovranno arrivare dal mercato e questo Castori è il primo a saperlo. A specifica domanda però, il tecnico, con l’intelligenza e l’esperienza che lo contraddistingue, fa capire come stanno le cose. "Melchiorri e Di Chiara possono restare? É una domanda da fare alla società. Io vedo che l’intenzione di Di Chiarè quella di andar via, Melchiorri invece vuole restare. Melchiorri è uno che sa giocare a calcio, il primo calciatore che ho chiesto cinque anni fa a Carpi in serie A. Pensate la considerazione che ho io di Melchiorri. Certo, l’età non gioca dalla sua ma non è che uno, invecchiando, si dimentica come si gioca a calcio". A buon intenditor poche parole.

La difficoltà sta però nell’ingaggio di Melchiorri, di quelli pesanti per fare il, chiamiamolo così, centravanti di scorta, soprattutto considerando che il bomber in cima alla lista degli acquisti resta sempre Cedric Gondo (96), uno con uno stipendio da 500mila euro. A Cagliari però, con Olivieri e Matos ai box, Vano convocato ma con le valigie in mano e Di Serio senza i 90’ nella gambe, la punta titolare, nel 3-5-1-1 di Castori, sarà Melchiorri con Kouan a sostegno. Fra i pali ci sarà Gori, la difesa a tre, con Curado squalificato e Angella ai box, sarà composta da Sgarbi, Vulikic e Dell’Orco. In mediana, invece, con Vulic regista, agiranno Iannoni e Lisi da mezzali, con Casasola largo a destra e Righetti a sinistra.

Sull’argomento, legando anche la questione Di Chiara, Castori è laconico: "Iannoni è forte? Iannoni l’ho voluto alla Salernitana due stagioni fa prendendolo dal Trastevere. A sinistra abbiamo Righetti e Angori. Sono giovani? Anche Vulikic e Iannoni sono giovani. Se non li fai giocare, non sai mai se sono bravi o meno. Lisi da mezzala? E che c’è di strano? Io l’ho allenato nel 2010 a Piacenza e faceva l’esterno sinistro di centrocampo nel 4-4-2. Rispetto a fare la mezzala nel 3-5-2 cambia soltanto che da dentro va verso l’esterno e il contrario giocando a 4, ma la zona di campo è sempre quella. Al di là dei moduli e degli interpreti, il nostro calcio è fatto di ritmo e intensità, a prescindere da chi abbiamo di fronte. Abbiamo grande rispetto per il Cagliari – conclude il tecnico - ma non temiamo nessuno".