Elezioni Umbria, sette comuni al voto per scegliere il sindaco

In Umbria sono chiamati alle urne 133.333 elettori (nel 2018 erano 136.098). Molte di più le donne degli uomini: 69.325 contro 64.008 La vera incognita, anche questa volta, sarà lo spettro-astensionismo

Un seggio

Un seggio

Perugia, 14 maggio 2023 - Quasi tremila elettori in meno si presentano oggi e domani alle urne in Umbria (dalle 7 alle 23 e dalle 7 alle 15) rispetto al 2018. E la vera incognita anche in questa tornata sarà di nuovo l’astensionismo.

Alle 7 aperti i 192 seggi allestiti dalle sette amministrazioni comunali chiamate al voto. E la prima scommessa da vincere per tutti i candidati sarà quella della partecipazione al voto. Nel 2018 la risposta fu ‘discreta’, anche se solo a Monte Santa Maria Tiberina votarono più del 70 per cento degli elettori (71,04%). Il peggior dato fu quello di Corciano, dove neanche il 58 per cento degli aventi diritto andò al seggio: 9.418 cittadini su un totale di 16.261. Colpisce però che oggi gli elettori in questo comune siano cresciuti: 16.934 potranno recarsi a votare, quasi settecento in più.

Anche il comune di Passignano fa registrare un piccolo segno più: da 4.738 a 4.837, con l’affluenza che nel 2018 fu del 61,1 per cento. Idem a Umbertide, dove ci sono un centinaio di elettori in più: 12.547 contro 12.423 del 2018 e un’affluenza che fu del 65,2% (la sfida finì al ballottaggio). A Terni invece sono circa 2.500 in meno gli aventi diritto: erano 89.178 cinque anni fa, sono 87.622 oggi. Nella Conca al primo turno andarono a votare 53mila cittadini, pari al 59,4%, sei su dieci insomma, con la sfida che finì anche qui al secondo turno. A Cannara invece nelle quattro sezioni gli aventi diritto sono 3.538 e nel 2018 votò il 68,6%. Infine Trevi, il quarto comune più grande tra quelli che votano: 6.888 votanti e un’affluenza cinque anni fa del 63,5%. Le donne chiamate al voto oggi sono molte più degli uomini: 69.325 contro 64.008, per un totale di 133.333 elettori, rispetto ai 136.098 del 2018.

Nei quattro comuni con meno di 15 mila abitanti (Cannara, Monte San Maria, Passignano, Trevi) il sindaco viene eletto, con un sistema maggioritario, in un turno unico: vince chi ottiene il maggior numeri di voti (un secondo turno è previsto solo in caso di parità di voti). Il rinnovo dei consiglieri comunali avviene contestualmente all’elezione del sindaco. Per ogni candidato a primo cittadino viene presentata anche una lista con i candidati consiglieri comunali. I due terzi dei seggi disponibili nel Consiglio comunale andranno alla lista del vincitore. Il restante terzo viene diviso in modo proporzionale tra le altre liste.

A Terni, Corciano e Umbertide al di sopra del 15mila il sindaco viene eletto se al primo turno conquista il 50% + 1 dei voti. In caso contrario si va ballottaggio con il secondo turno è fissato per la seconda domenica successiva al primo voto. Vanno al ballottaggio i due candidati sindaco che hanno preso più preferenze. Sarà sufficiente la maggioranza semplice per essere eletti, quindi anche un solo voto in più. Se si verifica ancora una perfetta parità, viene eletto il candidato più anziano. Ai sindaci al ballottaggio possono collegarsi le liste che al primo turno non erano collegate. Nei Comuni più grandi è consentito il voto disgiunto: l’elettore potrà decidere di votare un candidato sindaco e una lista non collegata. Potrà anche votare il sindaco e la lista collegata. Oppure potrà votare soltanto il sindaco. Il candidato che ha ricevuto più preferenze è eletto, determinando in aggiunta un premio di maggioranza del 60% per le liste a lui collegate. Il rimanente 40% dei seggi viene ripartito in maniera proporzionale al numero di voti ricevuti da ciascuna lista.