Medici e infermieri sempre più a rischio aggressioni. Fenomeno in aumento dopo il covid

Sono 141 i casi in Umbria nel 2022 (115 con violenza verbale e 26 fisica), 47 nel 2021 e 79 nel 2020. Dati emersi durante l'incontro "Abbi cura di chi ti cura"

Sanitari a rischio aggressioni
Sanitari a rischio aggressioni

Perugia, 9 marzo 2023 -  Violenza ai danni degli operatori sanitari e socio-sanitari: i dati sono preoccupanti e raccontano di un fenomeno in crescita dopo la pandemia. Sono 141 i casi in Umbria (115 con aggressione verbale e 26 fisica) nel 2022 (47 nel 2021, 79 nel 2020). In 123 segnalazioni non si è registrato nessun danno, in 17 un danno lieve/moderato e in un caso un danno severo. Oltre ai classici luoghi dell'emergenza, ora gli atti di violenza sono poi in crescita in area medica e nelle sale di attesa.  Numeri emersi in occasione dell'incontro "Abbi cura di chi ti cura", alla Sala dei Notari di Perugia, dove c'è stata anche la testimonianza  di Antonio Vitiello, infermiere del pronto soccorso di Città Castello, aggredito fisicamente da un paziente.

L'iniziativa organizzata dal Centro unico regionale di formazione in sanità, voluta dalla Regione e promossa in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, che ricorre il 12 marzo, ha lo scopo di promuovere e diffondere  una cultura che si discosti da ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori del settore sanitario e socio-sanitario, nonché sensibilizzare gli operatori stessi e i cittadini come il valore del «bene» salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, sia un obiettivo comune da raggiungere anche per garantire il benessere della comunità. Dall'incontro è emerso che questi episodi di violenza sono aumentati soprattutto post covid.

L'incontro si è aperto con i saluti dell'assessore alla salute Luca Coletto, e del direttore regionale Sanità e Welfare, Massimo D'Angelo. Coletto ha rassicurato gli operatori su "un percorso di difesa avviato" e ha parlato di "massima attenzione da tenere su un fenomeno attuale e delicato che colpisce figure professionali che hanno un ruolo fondamentale per garantire il diritto alla cura e al benessere dei cittadini.  Abbiamo voluto organizzare questo evento aperto oltre che ai sanitari, anche alle istituzioni e alla comunità - ha affermato Coletto - proprio per sensibilizzare gli operatori ma anche la popolazione, per avviare un confronto che porti a promuovere azioni di prevenzione per arginare e prevenire un fenomeno che ha registrato episodi anche nelle nostre strutture sanitarie. Le azioni intraprese per contrastare la pandemia ci hanno permesso di essere tra le prime regioni, ma c'è stato un blocco di servizi inevitabile con prestazioni non erogate e gli animi si sono surriscaldati".