“Vita mia“, Dacia Maraini alla Sala dei Notari. La scrittrice rievoca la storia della sua famiglia

La scrittrice Dacia Maraini presenta il suo nuovo libro "Vita mia. Giappone 1943. Memorie di una bambina italiana in un campo di prigionia" a Perugia. Un'opportunità per ascoltare la sua testimonianza sulla prigionia della sua famiglia in un campo giapponese durante la Seconda Guerra Mondiale.

“Vita mia“, Dacia Maraini alla Sala dei Notari. La scrittrice rievoca la storia della sua famiglia

“Vita mia“, Dacia Maraini alla Sala dei Notari. La scrittrice rievoca la storia della sua famiglia

Un bell’evento letterario è di scena oggi alla Sala dei Notari che alle 18 accoglie una delle voci più autorevoli e conosciute della nostra letteratura contemporanea: è la scrittrice Dacia Maraini (nella foto), autrice di romanzi, racconti, opere teatrali, poesie e saggi, tradotti in oltre venti paesi che sarà a Perugia per presentare il suo nuovo libro “Vita mia. Giappone 1943. Memorie di una bambina italiana in un campo di prigionia“, pubblicato da Rizzoli lo scorso ottobre. Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alla cultura Leonardo Varasano, Simone Casini, docente di letteratura italiana all’Università Perugia dialogherà con l’autrice, con introduzione di Annamaria Romano, presidente dell’associazione culturale Clizia e letture di Sandra Fuccelli. L’ingressi è libero.

Un’occasione preziosa per ascoltare dalla voce della scrittrice i tratti distintivi di questo romanzo nel quale racconta e si racconta, mettendo a nudo ricordi e pagine mai completamente svelate prima. E lo fa come un dovere, una necessità di testimonianza, vincendo, come lei stessa premette, "una ritrosia interiore, una timidezza che so di condividere con molti altri ex internati. Da una parte si vorrebbe dimenticare ciò che non si può dimenticare, soprattutto quando si sente che circola e si diffonde un sentimento di irritazione e stanchezza verso la memoria, un sentimento che sentiamo come offensivo è umiliante".

“Vita mia“ ripercorre la prigionia della famiglia Maraini nel campo giapponese: nel 1943 Dacia Maraini ha sette anni e vive in Giappone con i genitori e le sorelline. Ma il padre e la madre non giurano fedeltà al governo nazifascista della Repubblica di Salò e la famiglia è internata in un campo di concentramento destinato ai traditori della patria dove dovranno imparare a sopravvivere tra fame, malattie e vessazioni.