PERUGIA - Quattro anni e otto mesi di reclusione. È la richiesta di condanna avanzata dalla Procura di Perugia nei confronti di un uomo accusato di violenze e minacce nei confronti della ex moglie. Secondo quanto ricostruito, l’imputato, che viene giudicato con rito abbreviato davanti al gup, avrebbe ripetutamente maltrattata e costretta a subire vessazioni fisiche e psicologiche. Una situazione che si sarebbe protratta per anni, anche quando i due coniugi si erano separati nel 2004, per poi tornare nuovamente insieme. Ma la relazione era ripresa in maniera turbolenta, tanto che la donna nel 2014 lo aveva denunciato, per poi denunciarlo ancora una volta. Una relazione che, sempre secondo quanto ricostruito dall’accusa, si sarebbe trasformata in un vero incubo con la donna costretta di fatto a obbedire al marito che avrebbe deciso per lei anche sul quando andare a dormire o sulla velocità con la quale avrebbe dovuto rispondere alle sue chiamate telefoniche, su quando e vestita in che modo sarebbe potuta uscire per fare la spesa.
Le avrebbe sequestrato il cellulare e le chiavi della macchina, inducendola in uno stato costante di prostrazione e terrore. La donna, inoltre, secondo la sua denuncia, sarebbe stata anche ripetutamente costretta a subire rapporti sessuali. L’uomo l’avrebbe minacciata di morte, annunciando l’intenzione di farla a pezzi, e di fare "una strage" perché sosteneva che la donna le avrebbe messo contro anche la figlia. L’imputato è difeso dall’avvocato Guido Rondoni.