Violenza contro le donne: proteggiamole anche dopo. "Empatia e linguaggio appropriato"

Dibattito in Provincia e rappresentazione teatrale. "Evitiamo quel meccanismo che porta la vittima ad un secondo trauma rappresentato dalla denuncia, dalla narrazione giornalistica, dai social". Più forza alla denuncia e corsie preferenziali

Gli attori in Provincia

Gli attori in Provincia

Perugia, 15 aprile 2023 - Tre attori al centro della sala, i relatori sugli scranni. Due modi per raccontare lo stesso fenomeno: “la vittimizzazione secondaria dei reati di violenza contro le donne”. Ossia quel meccanismo che porta la vittima ad una seconda violenza post crimine rappresentata dalla denuncia, dalla narrazione giornalistica, dai social media e da tutti i contesti che fanno riemergere il trauma subito.

Se ne  è parlato nella tavola rotonda organizzata Giuliana Astarita, consigliera di parità della Provincia di Perugia, che per introdurre l’argomento ha scelto uno spettacolo teatrale presentato da M.A.S.C. - Movimento Artistico Socio Culturale, scritto da Giulia Corradi, ideata da Giulia Morello, con Silvia Vallerani, David Mastinu e Martina Zuccarello. 

“Mettersi in discussione – ha detto Astarita - è il primo passo per capire come intervenire sul tema, perché il risultato di questa doppia vittimizzazione è che le donne non vanno più a denunciare, o quantomeno ci pensano, perché sanno che dovranno affrontare un percorso difficile che spesso non rende giustizia”. Caterina Grechi, presidente del Centro per le Pari Opportunità Regione Umbria ha ricordato come sia importante insistere sulla formazione. “La rete dei centri antiviolenza del nostro territorio – ha proseguito - è dotata di operatrici molto competenti che sono le prime a raccogliere le richieste di aiuto delle donne che subiscono violenza”. Sergio Sottani procuratore generale Corte di Appello di Perugia  si è complimentato con la modalità emozionale del teatro, scelta per introdurre questa tavola rotonda.

“I magistrati hanno il compito di distinguere la vittima dal colpevole – dice Sottani - affidandosi ai concetti di empatia cognitiva, ascolto e linguaggio appropriato. Nel processo penale trattiamo il dolore della gente per questo dobbiamo fare bene il nostro lavoro”. Negli anni è cambiato radicalmente il comportamento delle forze dell’ordine. Francesca Gosti, sostituta commissaria della Polizia di Stato: “Per molto tempo, inconsapevolmente, c’è stata disattenzione nei confronti delle donne che denunciano violenza familiare e di genere, oggi invece sono previsti percorsi preferenziali. Ripercorrere la violenza è sempre un trauma ma gli investigatori devono capire bene come sono andate le cose, così da intervenire in maniera tempestiva individuando strategie".

Silvia Angelici