Valanga ’imprevedibile’ Le motivazioni del gup

Valanga ’imprevedibile’  Le motivazioni del gup

Valanga ’imprevedibile’ Le motivazioni del gup

"Imprevedibile" la valanga che uccise all’Hotel Rigopiano il giovane receptionist ternano Alessandro Riccetti (nella foto) e le altre 28 vittime di quell’assurda e immane tragedia. L’imprevedibilità dell’evento, appunto, e una non riscontrabile responsabilità degli imputati che "esclude il collegamento causale tra la presunta condotta omissiva tenuta e il crollo dell’Hotel Rigopiano". Sono state depositate in un documento di 274 pagine, le motivazioni della sentenza dello scorso 23 febbraio a conclusione del Processo Rigopiano. Un corposo fascicolo nel quale il Gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, è entrato nel merito di quanto stabilito tre mesi fa, quando vennero assolti con rito abbreviato, ben 24 dei 30 imputati, scatenando non poche polemiche. Non è riscontrabile, secondo il Gup, una responsabilità degli imputati in ordine al reato di disastro colposo, dovendosi dunque escludersi qualsivoglia collegamento causale tra la presunta condotta omissiva tenuta dagli imputati ed il crollo dell’Hotel Rigopiano. In sostanza ribadita l’imprevedibilità dell’evento di quel 18 gennaio del 2017, sulla base, anche, di quanto sostenuto, in parte, dai periti del Tribunale. Nello specifico un evento che non può essere legato alla condotta della Regione, in relazione all’utilizzo della Carta Localizzazione Pericolo Valanghe (Clpv). Tanto meno riscontrabile la responsabilità di uno dei principali imputati, l’ex prefetto Provolo, e dei suoi più stretti collaboratori, secondo il Gup, la loro condotta non può assumere rilevanza nello sviluppo causale degli eventi. Condannati il sindaco di Farindola e due funzionari della Provincia.