
"Viviamo un tempo di contraddizioni che può disorientare, specialmente i giovani chiamati a fare delle scelte importanti come quella di dedicare la propria vita al sacerdozio. Ma anche il matrimonio spesso spaventa una generazione abituata più al ‘mordi e fuggi’ che a decisioni definitive". Lo sa bene don Alessandro Scarda, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale delle Vocazioni di Perugia - Città della Pieve che in dieci anni ha accompagnato i ragazzi durante il loro cammino di discernimento, un percorso "che può durare un anno o anche di più", prima di vagliare l’entrata in seminario o in un ordine religioso.
C’è una crisi vocazionale nei giovani?
"La situazione non è semplice e non si può risolvere con uno studio sociologico. I ragazzi oggi sono sottoposti a tanti input mentre un tempo strumenti come l’oratorio, l’azione pastorale e la prossimità erano indispensabili per la loro crescita. Dio non smette di chiamare i giovani, il problema è che sono distratti da un gran bazar di proposte in cui si fa più fatica a far emergere quel desiderio di pienezza che c’è in ciascuno".
Come funziona il centro vocazionale?
"Aiutiamo le persone a rispondere alla chiamata di Dio, qualsiasi essa sia. Non abbiamo solo i giovani, anzi, rispetto a un decennio si rivolgono al nostro Ufficio anche adulti over trentenni che iniziano a porsi domande importanti sull’esistenza e sul cammino da intraprendere che può anche essere quello del seminario. Sicuramente per chi decide di fare il parroco l’età media si è alzata intorno ai 28-30 anni".
Quest’anno quanti ne sta accompagnando in vista dell’entrata in seminario?
"Al momento nessuno, ma tra giugno e dicembre termineranno il seminario sei ragazzi della nostra diocesi che diventeranno sacerdoti, mentre Il 12 settembre un altro sarà ordinato diacono. Rispetto agli anni passati c’è stato un calo, ma continuiamo a essere una Chiesa viva e feconda".
Secondo lei cos’è che scoraggia a intraprendere il sacerdozio?
"Il clima di totale incertezza che non deriva solo dalla pandemia, è sicuramente un aspetto da non tralasciare. E poi le scelte definitive a volte mettono in crisi davanti a un maggior numero di proposte a tempo determinato che non impegnano più di tanto. Si ha paura di sbagliare". Succede anche che un sacerdote torni alla vita laica. In Umbria, tre casi in un mese…
"Come può accadere che le famiglie si separino. Non ne farei un caso mediatico, non è la prima volta che accade e non sarà di certo l’ultima".
Valentina Scarponi