Una finestra sul mondo. Gli eventi del Festival del Giornalismo. L’attualità a confronto

Dal 19 al 23 aprile Perugia diventa capitale globale dell’informazione con 500 speaker e 200 iniziative a ingresso libero in centro storico Protagonista sarà l’Ucraina, "ma senza confronto con le voci russe"

Tanti eventi all’Auditorium di San Francesco al Prato (foto di Alessandro Migliardi)

Tanti eventi all’Auditorium di San Francesco al Prato (foto di Alessandro Migliardi)

Perugia, 24 marzo 2023 – Si riparte dall’Ucraina, a un anno dall’invasione della Russia di Putin, e dalla crisi climatica, "due argomenti decisivi per il nuovo equilibrio mondiale e per il destino dell’umanità sul pianeta". Ma lo sguardo si allarga presto a tutti i temi più attuali, scottanti e delicati del momento, fino a fare davvero di Perugia "la capitale globale dell’informazione". Eccolo, il Festival Internazionale del Giornalismo: alla sua diciassettesima edizione si terrà da mercoledì 19 a domenica 23 aprile nell’acropoli, con un cartellone vorticoso scandito da più di 500 speaker da tutto il mondo e quasi 200 eventi, sempre a ingresso libero.

«Un’edizione più internazionale che mai, siamo stati travolti da proposte dall’estero di altissimo livello", dicono Arianna Ciccone e Chris Potter, co-fondatori e direttori del Festival. Sono loro a raccontare con orgoglio il programma 2023 che spazia tra giornalismo, attivismo, mondo accademico, nuove frontiere della tecnologia e del digitale, "per una comunità sempre più allargata e interconnessa".

La protagoni sta del Festival sarà dunque l’Ucraina con la sua resistenza in nome della libertà, ma senza confronto con le posizione russe. Su questo Arianna Ciccone non ammette repliche. "Non possono esserci voci opposte al sostegno all’Ucraina, non le vogliamo al festival, non meritano di essere qua. La dobbiamo smettere di mettere tutte le posizioni sullo stesso piano, è aberrante e disumano". Saranno così ascoltati i giornalisti che hanno documentato l’assedio di Mariupol, come il team di Associated Press e il sito di informazione Kyiv Independent, che presenterà anche la sua inchiesta sulla corruzione nelle forze armate ucraine.

Si vedrà come operano le redazioni in esilio (come quelle dei giornalisti russi), si parlerà di realtà come Siria, Yemen, Afghanistan, Iran attraverso le voci di giornalisti e attivisti locali, il figlio di Jimmy Lai racconterà la storia del padre, storico editore di Hong Kong perseguitato dal governo cinese.

A svelare minacce, abusi e rischi che colpiscono i giornalisti ci penserà il documentario “Endangered“, che ha tra i suoi produttori il Premio Pulitzer Ronan Farrow e ci saranno giornaliste vittime di abusi e campagne di delegittimazione, come il premio Nobel Maria Ressa e Carole Cadwalladr. Roberto Saviano e Corrado Formigli terranno un incontro sulla libertà di informazione, si parlerà dei whistleblower, categoria sempre più cruciale per le grandi inchieste fino all’intelligenza artificiale con le implicazioni sul giornalismo.

Per la prima volta il Festival ha uno sponsor italiano, Angelini Industries che proporrà un incontro su media, giovani, futuro con la direttrice del QN Agnese Pini. A conferma della portata mondiale della manifestazione c’è il sostegno di uno dei più grandi filantropi, Craig Newmark con la sua fondazione. E Google come main sponsor. E poi c’è tutto "un festival che non si vede – dice Potter –. La ricchezza sono anche i side events, con meet up e incontri professionali che si svolgono a Perugia proprio nei giorni dell’evento".