Una dottoressa chiede di essere interrogata

Una dottoressa  chiede di essere  interrogata

Una dottoressa chiede di essere interrogata

Ha chiesto di essere sentita dal pm titolare dell’inchiesta uno dei medici anestetisti dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, indagata per la morte di Vincenzo Bosco (nella foto), il 40enne deceduto mentre stava per essere operato al naso, a cui è stato rinvenuto un ago di siringa nei polmoni. Il sostituto procuratore, Franco Bettini, ha recentemente concluso le indagini che riguardano sette medici, tra anestetisti (4) e otorinolaringoiatri (3), di cui in tutto 3 specializzandi, mentre due infermieri inizialmente coinvolti, sono usciti dal fascicolo. Vincenzo Bosco doveva essere sottoposto all’intervento al setto nasale all’inizio dell’aprile 2022. Dalla visita preoperatoria, erano emerse delle difficoltà respiratorie dovute, venne accertato poi, alla sua positività al covid 19. L’intervento venne posticipato al 22 aprile. In questa circostanza, sottolinea la Procura, valutando il quadro clinico dell’uomo, sarebbe stato omesso un accertamento che avrebbe permesso di appurare la presenza dell’ago nel polmone, ma in particolare la polmonite, favorita dal corpo estraneo, che era ancora in corso. Una lastra, insomma, secondo la ricostruzione dell’accusa, avrebbe potuto salvare la vita di Vincenzo Bosco, ma nessuno dei medici, sostiene l’accusa, avrebbe valutato che quell’accertamento sarebbe stato necessario. Per tutti l’accusa è di omicidio colposo. E le difese si preparano a contestare le accuse. L’anestetista che ha chiesto di essere sentita, aveva presentato anche una memoria attraverso il suo legale, l’avvocato Giancarlo Viti, per chiarire quanto successo. Secondo la difesa, il medico non era a conoscenza della pregressa infezione da covid, né poteva sapere dell’ago. L’interrogatorio della professionista si dovrebbe svolgere a giorni.

Luca Fiorucci