ALESSANDRO ORFEI
Cronaca

Foglino saluta Bruno: dopo una brillante carriera il comandante lascia il commissariato

Il vicequestore Bruno Antonini va in pensione. E ora tutta la città lo ringrazia di aver preferito un commissariato di provincia alle promozioni

di Alessandro Orfei

Un poliziotto che ha preferito restare nella sua città alla carriera e che ora lascia il “suo“ commissariato, dopo 24 anni da vicequestore. Bruno Antonini, il comandante della Polizia di Foligno, dal primo agosto andrà in pensione. Al suo posto Adriano Felici, giovane vicequestore di origini romane e da tempo al vertice della Sezione criminalità organizzata della Questura di Perugia. Una lunghissima carriera, quella di Antonini, con un unico filo conduttore: il grande amore per la città della Quintana che non ha mai voluto abbandonare, rinunciando anche alle opportunità che la vita gli ha messo di fronte e che avrebbero potuto portarlo fino alla carica di Questore.

Lui ha sempre detto di no, restando "al servizio" della sua città. Così ha dovuto gestire il terremoto del ’97, poi in ultimo la pandemia. In mezzo i tanti fatti di cronaca che hanno coinvolto la terza città dell’Umbria. Così, di fronte al passaggio di consegne con il successore, alla presenza del Questore Antonio Sbordone, del sindaco Stefano Zuccarini e del presidente dell’Ente Giostra della Quintana, Domenico Metelli, non trattiene le lacrime. "Pensavo di non riuscire a parlare affatto", confesserà. Alla fine il suo intervento sarà un ringraziamento a tutti coloro che lo hanno accompagnato nel percorso, dal questore "un signore dal punto di vista umano e professionale", al rapporto stretto con Metelli, fino a Zuccarini, "che conosco dai tempi del liceo e che sta svolgendo un lavoro difficile", fino al successore: "È una persona che lavora con il sorriso, più all’avanguardia di me dal punto di vista informatico". E poi il vero saluto al personale: "In loro ho trovato sempre la massima disponibilità – ha detto Antonini – anche se si lavora sempre un po’ in emergenza, la rotta è sempre il servizio ai cittadini. Il dirigente del commissariato deve vestire diversi panni, dall’amministratore di condominio al maestro d’asilo, dal padre di famiglia al padre confessore e il conciliatore sentimentale.

"Foligno è di esempio per l’integrazione tra le forze dell’ordine – ha detto Sbordone – e Antonini è l’emblema del funzionario di polizia, con capacità tecniche, operative e umane. Non c’è una persona che parla male di lui, difficilmente un rapporto così empatico in Polizia con la città in cui si lavora. La polizia ha dimostrato di essere punto di riferimento". E sul successore: "Non poteva esserci scelta migliore". Metelli lo ha subito assoldato: "Ti vogliamo all’Ente per la sicurezza. Massima collaborazione nostra anche con il successore, ci siamo sempre sentiti protetti". Il sindaco ha sottolineato invece il grande equilibrio con cui Antonini ha gestito gli anni di permanenza a Foligno, dimostrando "grande capacità e conoscenza del territorio".