REDAZIONE UMBRIA

Un secolo fa la morte di Calai, Gualdo ricorda il suo benefattore

Stamani un convegno con docenti universitari dedicato al grande vescovo

Monsignor Roberto Calai è stato un grande benefattore per la sua città. Gualdo Tadino lo ricorda ufficialmente a cento anni dalla morte, avvenuta il 19 giugno 1920. L’epidemia del Covid con le norme connesse, che impongono prudenze con limitazioni nella socialità, non ha consentito sinora un omaggio, una meritatissima commemorazione ufficiale, affidata nel giugno scorso ad un comunicato del primo cittadino. Nel pomeriggio di ieri, nella basilica concattedrale di San Benedetto, c’è stata una concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Domenico Sorrentino, seguita da un concerto della Corale “Casimiri”. Stamattina, con inizio alle 9,30, c’è un convegno nel quale intervengono i docenti dell’ateneo perugino Mario Tosti e Giancarlo Pellegrini: parlano dell’impegno sociale e politico dei cattolici ai tempi dell’enciclica “Rerum Novarum”; don Claudio Belfiore, direttore a Torino, della proposta educativa salesiana per i giovani; lo studente universitario Giovanni Fé Calai della figura e dell’opera del suo congiunto Calai. Il prof. Antonio Pieretti, organizzatore dell’iniziativa in collaborazione col Comune, l’associazione “Educare alla vita buona” e la famiglia Calai, trarrà le conclusioni. Gualdo Tadino ha grandi debiti di gratitudine verso il vescovo mons. Calai: usando le personali ricchezze, con generosità donò alla sua città un modernissimo ospedale, la farmacia, l’opera salesiana, favorì lo sviluppo del convento dei Cappuccini e della Cattedrale.