Potrebbe essere un ‘Ente strumentale esterno’ nel futuro a gestire la cultura a Perugia. Un ente sottoposto al controllo del Comune e senza ulteriori costi. E’ quanto viene ipotizzato nell’atto approvato ieri dalla seconda commissione riguardante i "Criteri generali per la riorganizzazione dell’ente". Una proposta in cui si parla della partecipazione de cittadini, di trasparenza, valorizzazione del capitale umano e di cultura e mobilità. Il direttore, nonché segretario generale Roberto Gerardi ha riferito che la pratica è stata adottata perché "si è ritenuto opportuno rinnovare un documento, ossia il regolamento di organizzazione, risalente ormai a circa 10 anni fa. Il processo di riorganizzazione dell’ente, ha continuato, parte dall’individuazione dei criteri che poi dovranno essere attuati in un arco di tempo che coincide con il mandato amministrativo. Il nuovo modello organizzativo sarà funzionale, evidentemente, all’attuazione del programma di mandato. Critico Leonardo Varasano (Progetto Perugia): "Ciò che colpisce l’attenzione nell’atto è ciò che riguarda la gestione dei servizi relativi alle attività culturali. Dotarsi, come ipotizzato nell’atto, di un organismo strumentale (Fondazione?) significa attuare una modifica organizzativa di sistema di grande importanza di cui la giunta deve dare immediata contezza ai commissari".
A tal proposito l’assessora Alessandra Sartore ha precisato che la riorganizzazione della cultura tramite l’ausilio di un organismo strumentale rappresenta un obiettivo di lungo periodo che coincide con la durata del mandato. Nel dettaglio si tratterebbe di un’Istituzione la cui fattibilità è prevista dal Tuel. In concreto è un soggetto, in parte autonomo, che assume il compito di gestire una quota del bilancio comunale per le attività culturali. Andrà definito nel dettaglio l’ambito di applicazione ma va chiarito che l’organismo sarà comunque soggetto ai controlli del Comune di Perugia".