Umbria Jazz Winter, al via l’edizione del trentennale. Orvieto in festa, le prime star al Mancinelli

Umbria Jazz Winter prende il via oggi con la sua consueta formula, offrendo una non-stop di musica con artisti residenti. Si parte con Kaleidoscope Quartet e Berklee-Umbria Jazz Clinics Award Group, seguiti da Filippo Bianchini & Luca Mannutza, Sticky Bones, Nick the Nightfly e Piero Odorici. La serata si conclude con Alessandro Lanzoni e Cecile McLorin Salvant.

Umbria Jazz Winter, al via l’edizione del trentennale. Orvieto in festa, le prime star al Mancinelli

Umbria Jazz Winter, al via l’edizione del trentennale. Orvieto in festa, le prime star al Mancinelli

Ci siamo, prende oggi il via a Orvieto Umbria Jazz Winter che fino a lunedì primo gennaio celebra l’edizione del trentesimo anno con la sua consueta e ben definita formula, riproponendo ambientazioni e orari nella loro articolazione più estensiva e completa, in una non stop di musica in cui è possibile disegnare il proprio personale itinerario, anche grazie al fatto che quasi tutti gli artisti sono residenti. Come tradizione, il primo concerto dell’edizione 2023 sarà 16 alla Sala dei 400 con “Kaleidoscope Quartet“, vincitori del Conad Contest che si è svolto a Perugia durante l’edizione estiva e il “Berklee-Umbria jazz clinics award group“, la band formata dai migliori allievi dei corsi della rinomata scuola di Boston. Alle 17.30 c’è l’annullo del francobollo con il manifesto ufficiale del festival, al foyer del Mancinelli, alle 18 prima street parade dei Funk off, con partenza da Piazza del Popolo.

E ancora, alle 19 apre il palazzo dei Sette dove sono attesi Filippo Bianchini & Luca Mannutza, Sticky Bones, Nick the Nightfly e il quintetto guidato da Piero Odorici che omaggia Dexter Gordon. Alle 20.30 Jazz dinner alla Sala Expo con Lovesick e Ray Gelato. Infine alle 21 al teatro Mancinelli ecco il doppio concerto. Si comincia con il trio del pianista Alessandro Lanzoni, con Francesco Cafiso (nella foto) al sassofono: oggi sono tra i musicisti italiani di punta,e entrambi hanno di un grande credito a livello internazionale e in comune l’essere stati due enfant prodige, saliti in verde età sulla scena del jazz (Cafiso, in particolare, è stato lanciato proprio da UJ). A seguire il sestetto di Cecile McLorin Salvant: la sua musica, come vocalista e come compositrice, fonde suoni che attraversano più generazioni e culture, insinuandosi tra vaudeville, jazz, blues, storytelling. Una straordinaria tecnica vocale e una sicura presenza scenica per un’artista già applaudita a Umbria Jazz.