Il Tribunale di Perugia ha confermato la corretta gestione della concessione da parte di Umbra Acque. Con una recentissima sentenza, infatti, il giudice ha stabilito che la società a partire dal 2003 non ha commesso alcuna violazione nella attuazione della convenzione con l’Autorità Umbria Rifiuti e Idrico (Auri) per la gestione del servizio idrico fornito in 38 comuni della provincia di Perugia. E’ quindi caduta nel nulla, spiega Umbra Acque in una nota, l’azione popolare avviata da una privata cittadina di Collazzone (riassunta dalla sua erede dopo la sua morte) con cui venivano contestate infondatamente gravi mancanze sul piano degli investimenti e nel riconoscimento dei canoni ai Comuni soci della Spa pubblico-privata. L’azione popolare – continua la società - non è stata accolta dal Tribunale Civile del capoluogo umbro non solo per difetto di giurisdizione,
ma - entrando nel merito della questione – il Giudice si è pronunciato anche sulla infondatezza della domanda. Umbra Acque infine – che ha ottenuto nel 2020 l’armonizzazione della durata della concessione fino al 2031 come gli altri due gestori umbri e che è player regionale nel settore idrico, avendo in gestione più della metà della popolazione umbra -,
esprime "piena soddisfazione perché si è vista riconoscere in giudizio le sue legittime ragioni sostenute insieme
ad Auri e al Comune di Perugia".