Un mix di metadone e alcol ha ucciso Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi, di 16 e 15 anni, amici per la pelle, trovati senza vita nel letto delle rispettive abitazioni, lo scorso 7 luglio, dopo una serata trascorsa insieme. Sarebbe questo l’esito dell’esame tossicologico, che si è protratto per sette mesi. Ma le stesse quantità di metadone e alcol ingerite dai due giovanissimi, consumatori occasionali e per questo vittime inermi di tali sostanze, potrebbero indirizzare il procedimento giudiziario collegato che vede sotto accusa Aldo Maria Romboli, quarantenne tossicodipendente da anni in cura al Serd, reo-confesso della cessione del metadone, e da fine settembre ai domiciliari in una comunità di recupero dopo aver trascorso oltre due mesi in carcere. Una decisione, quella della concessione degli arresti domiciliari, sollecitata dall’avvocato difensore Massimo Carignani e contestata dalla Procura che ha impegnato il provvedimento. Resta dirimente la quantità delle due sostanze, nello sviluppo del procedimento giudiziario che vedrà la prossima tappa al tribunale del riesame appunto sulla concessione degli arresti domiciliari.
CronacaUccisi dal mix di alcol e metadone