Uccisa dal marito

A Norcia, Domenico Ossoli uccide la moglie Annarita Morelli con una pistola. La Procura contesta la premeditazione e motivi abietti. Analisi in corso su registrazioni audio e controllo ossessivo.

Uccisa dal marito

A Norcia, Domenico Ossoli uccide la moglie Annarita Morelli con una pistola. La Procura contesta la premeditazione e motivi abietti. Analisi in corso su registrazioni audio e controllo ossessivo.

NORCIA Una seconda pistola e quasi un database di audio in cui c’erano registrate anche le conversazioni con la moglie. C’era tutto questo nella casa di Norcia di Domenico Ossoli, il settantenne che ha ucciso la moglie, Annarita Morelli, alle porte di Roma con un colpo di pistola. Ossoli ha sparato alla moglie e ha confessato l’omicidio. Per lui oggi è la giornata dell’interrogatorio di convalida del fermo. La Procura di Tivoli, guidata dal procuratore capo Francesco Menditto, con la richiesta di convalida del fermo contesta all’uomo oltre all’aggravante della premeditazione anche quella dei motivi futili o abietti. In queste ore, intanto, prosegue da parte degli investigatori l’analisi sulle registrazioni audio di conversazioni con la vittima, conservate su una decina di supporti, trovate nel corso della perquisizione nella casa di Ossoli a Norcia. Un elemento che avvalora il quadro di controllo ossessivo emerso già dalle testimonianze raccolte anche tra i familiari della vittima e dalla scoperta di un gps installato nell’auto della moglie per monitorare i suoi spostamenti. Ossoli, secondo il racconto dei figli, era geloso e non aveva mai accettato la decisione della donna di volersi separare, affermando più volte "piuttosto l’ammazzo ma non le do la separazione". L’uomo, fermato subito dopo il delitto dai carabinieri, aveva con sé un borsello dove custodiva una Beretta calibro 7,65 con 8 colpi nel caricatore e un proiettile che aveva già esploso a bruciapelo contro la moglie.