Truffe agli anziani, le indagini. È caccia aperta ai complici

La polizia è al lavoro per individuare il “telefonista“ che ha indotto due signore ultra 80enni a dare tutti i loro averi alla donna finita agli arresti domiciliari.

Truffe agli anziani, le indagini. È caccia aperta ai complici

Truffe agli anziani, le indagini. È caccia aperta ai complici

Non si fermano gli accertamenti della polizia di Perugia per dare un volto ai truffatori che, ormai da mesi, tormentano (e depredano) gli anziani. Dopo l’arresto (ai domiciliari) della donna italiana di 42 anni finita nella rete in seguito alle indagini della questura, adesso è caccia aperta al suo complice. Ovvero, si cerca l’uomo che telefonava alle vittime “papabili“, spacciandosi per un appartenente alle forze dell’ordine o per un lontano parente, annunciando che un loro congiumnto (spesso il figlio o la figlia) si trovava in difficoltà. Perché, appunto, la telefonata arrivava da un uomo e, poi, a passare “a riscuotere“ era la donna.

Una chiamata che gettava le anziane vittime in un profondo stato d’agitazione, proprio anche in ragione dell’età. Anche perché, e questo è successo in più occasioni e in tante parti dell’Umbria, i malintenzionati mostrano di conoscere bene i destinatari dei raggiri: sanno che, generalmente, vivono soli, sanno quanti figli hanno e conoscono i loro “punti deboli“. Ora la polizia di Perugia è al lavoro per dare un volto al complice della 42enne finita agli arresti domiciliari.

"La limitazione della libertà di azione e movimento è attualmente necessaria e imprescindibile – aveva scritto il gip nell’ordinanza della misura cautelare emessa nei confronti della donna 42enne –, onde evitare che la prevenuta possa reiterare le condotte per cui si procvede, non ritenendosi sufficienti misure non custodiali, che al contrario la lascerebbero libera di spostarsi e perpetrare ulteriori delitti".