Troppi morti: così Perugia retrocede

Classifica qualità della vita: Covid e Sanità sotto stress hanno fatto crescere i decessi in tutta la provincia

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Non c’è molto da girarci intorno: la qualità della vita a Perugia è peggiorata per colpa del Covid. Si è accresciuta infatti la dimensione del disagio sociale e personale, ma soprattutto quella delle malattie e dei decessi. Un po’ perché siamo una regione anziana, un po’ perché la risposta sanitaria non è stata affatto adeguata. A certificarlo è la ricerca annuale del quotidiano economico Italia Oggi, che insieme all’Università della Sapienza ha redatto anche quest’anno la graduatoria su come si vive nelle 107 province italiane.

Come riportato nelle colonne di questo giornale già ieri, la provincia di Perugia ha perso altre nove posizioni rispetto al 2020: è scesa infatti al 52esimo posto, passando quasi nella parte destra della classifica, senza considerare che era al 38esimo due anni fa e 24esima nel 2018. Parliamo pur sempre di una provincia, trainata sì dal capoluogo, ma che conta realtà importanti come Città di Castello, Gubbio, Foligno o Spoleto e persino Assisi solo per citare i comuni più grandi. Per quale motivo allora il territorio ha perduto così tante posizioni? Il confronto con gli otto ambiti territoriali presi in esame (gli affari, il lavoro, la sicurezza, l’ambiente, il sociale, l’istruzione, il tempo libero e la demografia) evidenzia scostamenti minimi, se non per ciò che concerne la ’sicurezza sociale’, in cui Perugia è piombata al 97esimo posto e quindi tra le ultime dieci province italiane (l’anno scorso era sessantesima). Così andando a spulciare i singoli valori, si nota come ci sia stato un aumento generale del tasso di mortalità rispetto al quadriennio 2015-2019. Dal primo gennaio al 31 luglio 2021, infatti, l’incremento per le persone con meno di 65 anni è stato quasi del 5 per cento (+ 4,84%), rispetto a un meno 10 per cento del 2020 e con una posizione scesa dal 18esimo al 56esimo posto. Molto peggio per gli anziani (over 65): qui la crescita del tasso di mortalità è stata del 14,16% (posizione numero 93), contro lo 0,75% dell’anno prima.

E’ evidente, secondo quanto riporta l’indagine, che i decessi siano aumentati per colpa del Covid (almeno nei primi 5 mesi del 2021) e anche dello stress e dei ritardi della sanità umbra. E l’altro parametro in cui la provincia non brilla è quello sui Trattamenti sanitari obbligatori: Perugia è al 102esimo posto, con oltre 29 casi ogni centomila abitanti. L’altro parametro peggiorato è quello sulla demografia: detto dei decessi, c’è il tasso di natalitù che va peggiorando da anni: il territorio provinciale ha perso altre sei posizioni (ora è 71esimo) con poco più di 6 nati (6,20) ogni mille abitanti. E anche qui lo scenario non è affatto confortante.

Michele Nucci