
L’emissario di San Savino: era chiuso dal 1988
Perugia, 10 febbraio 2015 – UN TEST PER «VERIFICARE l’efficienza delle opere idrauliche e dell’intero sistema di deflusso dell’unico emissario del lago Trasimeno»: viene definita in questo modo l’operazione di apertura, attuata stamani alle 7,30, del primo sistema di paratoie dell’emissario di San Savino sul lago Trasimeno. Il canale, realizzato nell’Ottocento, era stato attivato per l’ultima volta il 15 luglio 1988, quando il bacino lacustre aveva raggiunto i più 54 centimetri sullo zero idrometrico: attualmente il lago è a più 35 centimetri, a causa soprattutto delle piogge intense e perduranti della settimana scorsa, che hanno determinato in poche ore un aumento di 13 centimentri del livello, determinando anche la decisione di mettere mano alla paratoie. Le prove in corso da stamani, e che richiedono tempi piuttosto lunghi, sono condotte dalla Provincia di Perugia in collaborazione con l’Ufficio idrografico della Regione Umbria, i cui tecnici sono tuttora impegnati nella misurazione delle portate in uscita in funzione del livello del lago e delle diverse altezze di apertura delle paratoie.
LA PRIMA operazione è consistita nella sostituzione manuale delle cinque paratoie rigide con quelle filtranti (così da impedire la fuoriuscita di fauna ittica), nel primo sistema di sbarramento. Da qui l’acqua del lago ha cominciato a defluire all’interno di un bacino intermedio, fino all’altezza massima di due metri. Dopodiché si è passati alla seconda fase, quella dell’apertura vera e propria, nel secondo sistema di paratoie, attivate questa volta meccanicamente, e con un ritmo lento, di 5-10 centimetri per volta. Il tutto per consentire ai tecnici di compiere le necessarie misurazioni a valle e collaudare così progressivamente la tenuta del reticolo e del sistema murario che lo caratterizza. In vista di questo test, l’emissario (lungo complessivamente sette chilometri) è già stato sottoposto ad opere di manutenzione e di ripulitura.