Nella tragedia di Rigopiano "c’erano fatti che gridavano vendetta, come il non avere agito, nonostante le segnalazioni giunte tre giorni prima, ed anzi avere finto di avere fatto il proprio dovere, cercando poi di nascondere le proprie responsabilità". E’ quanto sostiene l’avvocato Giovanni Ranalli che rappresenta i familiari di una delle 29 vittime della valanga: Alessandro Riccetti (foto), il trentatreenne ternano che lavorava nell’hotel di Farindola come receptionist. Ieri Al termine del processo d’appello la Corte di L’Aquila ha deciso per otto condanne e ventidue assoluzioni. Riferendosi alla sentenza, l’avvocato Ranalli ha parlato di "una bella giornata". "Perché - ha affermato ancora - non solo c’è la conferma delle condanne inflitte in primo grado, ma anche ulteriori, fra cui quelle dell’allora prefetto di Pescara, Provolo e dell’ex capo di gabinetto della Prefettura, Bianco, anche per la mancata apertura della ‘cabina di regia’ necessaria per procedere alle operazioni di soccorso". I giudici d’appello hanno confermato le condanne inflitte in primo grado per il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per i dirigenti della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio, per il tecnico Giuseppe Gatto e per l’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso. La terribile sciagura che uccise 29 persone tra cui Alessandro Riccetti avvenne il 18 gennaio del 2017.
"È un passo avanti ma non facciamo certo salti di gioia perché nessuna sentenza ci restituirà mai l’amore dei nostri cari. Però è stato aperto un varco, è stata riconosciuta una responsabilità istituzionale e siamo un pò più sollevati", così Antonella Pastorelli, madre di Alessandro. "Poteva andare meglio, ma anche peggio – continua –: la sentenza di primo grado in questo caso era stata esemplare.Temevamo che potesse ripetersi quella situazione, invece i giudici dell’appello hanno riconosciuto che i nostri cari potevano essere salvati. Purtroppo non è stato fatto ciò che era nelle possibilità, ci sono state evidenti mancanze. E la giustizia questa volta si è avvicinata alla verità dei fatti"