Tra selfie, omonimie e sondaggi Ma il toto-voto stavolta è facile

In una tornata in cui tutti sanno chi sarà eletto, c’è chi spera nei “resti“ per guadagnare un posto. Il caso dell’ex assessore del Prc, Stefano Vinti: "Non sono io il candidato del Pd". E sul web scatta l’ironia

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Manca un mese esatto al 25 settembre, ma i candidati dopo l’ufficializzazione delle liste, sono partiti a spron battuto a caccia di voti. Diciamolo subito: gli eletti in Umbria al 90% si sanno già. E non perché bisogna essere esperti di magia, ma perché la legge elettorale è costruita in modo così assurdo che basta un sondaggio – anche non troppo preciso – per capire chi conquisterà il seggio.

L’unico briciolo di incertezza riguarda un paio di seggi alla Camera in Umbria: i numeri diranno infatti se scatterà o meno il secondo eletto per Fratelli d’Italia e quale tra Cinquestelle e Terzo Polo conquisterà l’ultimo posto disponibile. E tra quelli che ieri hanno fatto vedere di non voler perdere tempo c’è il presidente del Consiglio regionale, Marco Squarta (FdI), che ieri si è fatto immortalare con il collega-amico e parlamentare uscente Emanuele Prisco. I due sono nella sede di Pian di Massiano a Perugia con le piantine dei collegi e l’elenco dei comuni, intenti a fare i calcoli. Chissà se quelli che hanno sotto gli occhi sono i risultati delle ultime regionali del 2019, oppure delle elezioni del 2018. Alle politiche infatti alla Camera e al Senato Fratelli d’Italia mise insieme 25mila preferenze, quasi il 5 per cento, senza però conquistare parlamentari al proporzionale. L’anno dopo aveva raddoppiato il consenso alle Regionali: 43mila voti e 10,4 per cento. Stando ai sondaggi, almeno in percentuale, dovrebbe quintuplicare i consensi rispetto al 2018 e arrivare a un 25% (circa 100mila voti) e questo potrebbe far scattare due deputati nel proporzionale per un gioco matematico complicato e cervellotico di resti, impossibile da comprendere ai comuni mortali. Ma Squarta sta lì a fare i conti... Intanto cominciano ad arrivare i big: Giorgia Meloni sarà al Barton Park, Pian di Massiano, il 1° settembre alle 18.

Anche in questa tornata ci sono poi i soliti casi di omonimia che stavolta riguardano Stefano Vinti, ex assessore e consigliere regionale di Rifondazione comunista, che ribadisce da giorni che "non sono io lo Stefano Vinti candidato con il Pd alla Camera". Lui, infatti, non è proprio candidato. La questione riguarda il Vinti Stefano,segretario dei Dem del Trasimeno, che cercherà di conquistare un posto in Parlamento nel collegio uninominale Camera 1 Umbria.

Certo, il Vinti più conosciuto in Umbria non è quello iscritto al Pd, su questo non ci piove. E mentre su facebook molti ci scherzano su (come gli ex assessori Antonello Chianella e Antonio Bartolini), l’ex del Prc insiste e prende le distanze dai Dem: "Considerato che amici e compagni mi chiedono, mi fanno i complimenti, oppure si incazz..., vorrei chiarire che quello del Pd non sono io, anche perché non mi sarei candidato con la lista dei Democratici e Progressisti". Capito o no? Intanto però persino Catiuscia Marini ci stampa su una bella risata. Tra un mese comunque sapremo se al Vinti del Trasimeno quell’omonimia è servita oppure no...

M.N.