
Tombini, manutenzione ko: "Forazze ostruite da detriti. Così le strade si allagano"
PERUGIA
Dalla griglia del tombino spuntano ciuffi d’erba e sassolini. "Guardi, la forazza è murata di terra. Sono anni che è in questo stato. Come può filtrare l’acqua in eccesso?". Siamo al toppo di San Marco. Un residente spiega che sul tombino non è stata fatta manutenzione da troppo tempo. Chiedono interventi urgenti per la sicurezza pubblica sulle calditoie anche i residenti di viale Roma e via Pellas. Zone dove gli acquazzoni di questi giorni hanno creato non pochi disagi. Strade e marciapiedi, infatti, sono diventati impraticabili a causa della pioggia che li aveva trasformati in tanti piccoli guadi. La gente dice che l’accumulo d’acqua è causato anche dall’occlusione dei tombini, ostruiti di foglie e altri detriti che ne impediscono il corretto funzionamento e dunque il deflusso delle acque piovane.
Stesso discorso a Monteluce in via Bevignate. C’è una forazza praticamente tappata dalla terra. E guarda caso, proprio in quella strada "si era creata una pozza che sembrava un lago", fa notare una signora.
Ci si lamenta della cattiva manutenzione delle forazze anche sulla pagina Facebook del gruppo “Progetto Fontivegge“. Alcuni raccontano che in alcune zone della Stazione "ci voleva una barca per transitare". Insomma il problema esiste e a più riprese è stato oggetto anche di mozioni e interrogazioni da parte della minoranza di palazzo dei Priori, che ha cavalcato il malcontento dei perugini. "I disagi e i danni provocati dal maltempo sono stati registrati in tutto il territorio comunale, dalla periferia al centro storico, e sono connessi all’assente manutenzione in cui versano i tombini, che non riescono a reggere all’aggravio di acqua", recita una mozione dell’anno scorso. Intanto l’assessore all’ambiente ai lavori pubblici Otelllo Numerini puntualizza: "La pulizia di caditoie e forazze è certo un compito a cui l’amministrazione deve fare fronte; ma il problema del deflusso è molto legato anche al tipo di urbanizzazione e allo stato dei sottoservizi che caratterizzano un territorio. Comunque su questo fronte c’è l’intenzione di fare di più, pur con risorse a disposizione spesso limitate". E a chi chiede perché non utilizzare i vari finanziamenti che arrivano dal Pnrr, Numerini chiarisce: "Si tratta di risorse di spesa in conto capitale, ovvero da destinare agli investimenti e non alla voce delle manutenzioni".
Silvia Angelici