
Todi non rinuncia al “suo“ teatro e alla “sua“ stagione di prosa. Un avanprogramma, tre soli spettacoli da qui alla fine dell’anno per lanciare un messaggio di speranza, il grido – forte - che la cultura non può e non vuole fermarsi. Ieri pomeriggio, nel rinnovato spazio sotto i Portici comunali, è stato presentato l’ ‘aperitivo’ della stagione che si spera verrà. "Un programma – dice il direttore del Teatro Stabile dell’Umbria Nino Marino – che raccoglie il ‘fiore’ di quello che potrebbe essere la stagione completa". Accanto a lui l’assessore alla cultura Claudio Ranchicchio e uno degli artisti protagonisti, Liv Ferracchiati (nella foto), concittadino, regista e attore, apprezzato alla Biennale Teatro di Venezia con una menzione speciale. Un grande riconoscimento per il teatro umbro e per il suo “La tragedia è finita, Platonov“ che domenica 6 e lunedì 7 dicembre approda sul palcoscenico del Comunale, la rivisitazioneriscrittura di un classico di Checov che onora, grazie all’abile regia di Liv, le ragioni profonde del testo originale. "Perché non viviamo come avremmo potuto? È l’interrogativo che si pone, valido in ogni epoca – afferma Liv Ferracchiati – ma mai come oggi, che siamo così limitati, si leva forte e vibrante". Si comincia, il 7 e l’8 novembre, con Monica Guerritore, protagonista dello spettacolo “Dall’inferno all’infinito“, un percorso di poesia che dalle terzine dantesche arriva fino a testi altissimi di altri autori, Morante, Pasolini, Valduga. E poi la letteratura, in un lavoro di drammaturgia basato sul capolavoro di John Steinbeck, “Furore“ adattato da Emanuele Trevi con Massimo Popolizio, in scena il 17 e 18 novembre. Lo Stabile dell’Umbria ha attuato tutte le misure di sicurezza con capienza del teatro ridotta a 180 posti e due date per ogni spettacolo.
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