Tesei, l’anno che verrà: "Evitare la recessione e rafforzare la sanità"

La presidente parla in Aula e illustra il Documento di economia e finanza 2024 "Impossibile azzerare le liste di attesa. Evitare la fuga dei professionisti".

Tesei, l’anno che verrà: "Evitare la recessione e rafforzare la sanità"

Tesei, l’anno che verrà: "Evitare la recessione e rafforzare la sanità"

Evitare la recessione e rilanciare la sanità pubblica. Sono i due obiettivi, al netto delle sfumature, che la presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei, si è data da qui alle prossime elezioni (ottobre 2024). E ieri in Aula ha snocciolato una serie di temi da affrontare il prossimo anno, tutti contenuti nel Defr (Documento di economia e finanza) che è stato approvato a maggioranza.

"Dobbiamo cercare di non entrare in recessione – ha detto riferendosi ai temi socio-economici – anche se la crescita sarà contenuta, se avrà un rallentamento per una serie di motivi esogeni, io credo che questo sarà un risultato straordinario perchè non dobbiamo dimenticare da dove veniva e partiva questa regione nel 2019. Il fatto che Banca d’Italia - ha detto la presidente in un altro passaggio del suo intervento - abbia previsto un rallentamento ma ancora colloca l’Umbria non in una recessione ma in un possibile seppure minore crescita, io credo che per una regione come la nostra sarebbe un risutato straordinario da conseguire".

"Nel triennio ‘20-‘23 - ha quindi ricordato - il Pil umbro, nonostante il crollo dovuto al Covid è cresciuto complessivamente del 2 per cento mentre nel decennio precedente, senza le crisi, senza le guerre, senza il Covid, era sceso dell’1,2 per cento". Tesei ha detto che rivedrà la concertazione per il prossimo Defr, che la Regione andrà avanti sul tema infrastrutture, che le "le imprese si sono rafforzate in termini di investimento, reddito e occupazione mentre sono state rese strutturali le politiche di sostegno alle famiglie".

Il nervo scoperto resta la sanità. Sulle liste di attesa ammette che "ne abbiamo abbattuto una parte. Non siamo arrivati all’obiettivo delle 30 mila che rimette in equilibrio il sistema perché non è possibile strutturalmente azzerarle. Abbiamo ereditato una situazione difficile. Le enormi liste d’attesa prima del 2019 c’erano ed erano un tema rilevante per questa regione, poi il fenomeno si è amplificato per il Covid. C’è ancora molto da fare - ha osservato la presidente - oggi c’è anche il problema della fuga di alcune professionalità che lasciano il pubblico per andare nel privato. Dobbiamo agire per attrarre grandi professionisti e per rifare grande la sanità umbra che – ha concluso – vuole continuare ad essere pubblica".

M.N.