REDAZIONE UMBRIA

Tassa di soggiorno più cara di Cortina

Dopo gli aumenti del Comune, pernottare a Spoleto in un hotel a quattro stelle costa 5 euro. Nella città veneta 3,5

Tassa di soggiorno: Spoleto più cara di Cortina d’Ampezzo. Se un turista pernotta in un albergo a 4 stelle di Cortina “La perla delle Dolomiti“ pagherà 3,5 euro, mentre se trascorrerà una notte a Spoleto, sempre in un hotel a 4 stelle, dovrà sborsare ben 5 euro. Le nuove tariffe dell’imposta di soggiorno del Comune dovrebbero essere applicate a partire dal primo novembre. L’aumento, previsto dall’amministrazione guidata dal commissario straordinario Tiziana Tombesi, è del 100%: in parole povere le tariffe raddoppiano. In un albergo a 1 stella si passa da 1,30 a 2,60 euro. In un 3 stelle la tariffa passa addirittura a 4 euro mentre per gli hotel a 4 e 5 stelle sarà di 5 euro, come per le residenze d’epoca. Non va meglio ad agriturismo e B&B che dovranno applicare la tariffa di 3 euro al giorno. Il provvedimento non risparmia neanche i gruppi organizzati superiori alle 15 persone con l’imposta che passa da 1,30 a 2,60. Se a Cortina il tariffario è stato aggiornato nel 2018, a Spoleto dal 2019 gli operatori turistici sono stati costretti a subire un doppio rialzo, prima con l’amministrazione De Augustinis e ora il ritocco della commissario che ha portato al clamoroso sorpasso. Raddoppiano le tariffe, raddoppiano le entrate nelle casse del Comune, ma il provvedimento non piace agli operatori turistici e ai rappresentanti di categoria che, sia per gli ultimi due mesi dell’anno sia per l’inizio del 2022, hanno già firmato i contratti con i tour operator. Sull’argomento dei rincari si erano già espressi il presidente di Confcommercio Spoleto Tommaso Barbanera ed il presidente di Federalberghi Umbria Simone Fittuccia chiedendo alla commissario Tombesi di evitare ogni genere d’aumento anche per permettere a Spoleto di rimanere competitiva nei confronti delle altre città umbre. Nessuna tregua, solo una proroga di due mesi.

Ora quindi la patata bollente passa nelle mani dei candidati sindaci che proprio a proposito della tassa di soggiorno saranno chiamati a decidere se annullare gli aumenti o confermarli. L’imposta di soggiorno è un’imposta di scopo ed il comune dovrebbe destinare i proventi a servizi e promozione turistica. A tal fine il regolamento comunale prevede anche l’istituzione dell’osservatorio sul turismo che dovrebbe avere il compito di pianificare, con gli amministratori pubblici, eventi e attività di promozione turistica.

Daniele Minni