Superbonus, la spada di Damocle: sono 1.500 i posti di lavoro a rischio

I nuovi indirizzi e la stretta del Governo sugli ’aiuti’ e sul codice degli appalti fanno mobilitare le categorie Gli edili di Uil e Cgil si mobilitano e scendono in piazza il 1° aprile. "Le scelte fatte da Roma sono suicide"

Sono tanti i posti di lavoro a rischio

Sono tanti i posti di lavoro a rischio

Perugia, 26 marzo 2023 –  Dopo le scelte effettuate dal Governo sui bonus edili ed il codice degli appalti, gli edili di Uil e Cgil si mobilitano e scendono in piazza il prossimo primo aprile in 5 grandi città italiane, per chiedere di ‘fare la cosa buona’ per il lavoro, l’ambiente e la sicurezza. Anche l’Umbria è coinvolta dalla mobilitazione e parteciperà alla manifestazione di Roma: "Siamo molto preoccupati per le ricadute che le scelte del governo Meloni rischiano di avere anche nella nostra regione - affermano in una nota Elisabetta Masciarri, segretaria generale della Fillea Cgil Umbria, e Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil dell’Umbria - Temiamo un netto peggioramento della qualità del lavoro, della sicurezza e della sostenibilità, mettendo a rischio almeno 1.500 posti di lavoro".

In particolare, la Cgil e la Fillea considerano la modifica del decreto 11/2023 del 16 febbraio, che abolisce la cessione dei crediti e lo sconto in fattura per chi usufruisce delle detrazioni previste dai bonus edilizi, una scelta suicida. "Non solo perché i bonus hanno generato un incremento del Pil e dell’occupazione, in Umbria stimato intorno a 1.200 unità, ma perché rappresentano strumenti utili per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica, sicurezza antisismica, sostenibilità ambientale decisi dall’Onu e dall’Europa". L’abolizione del meccanismo del trasferimento del credito d’imposta taglia infatti fuori dal beneficio tutte quelle famiglie dal reddito medio-basso che non possono permettersi di anticipare la liquidità necessaria per le ristrutturazioni. Proprio quelle famiglie cioè che abitano spesso gli edifici più energivori e vetusti.

Altrettanto preoccupanti, per Masciarri e Paggio, sono le scelte che il governo porta avanti sul codice appalti, "scelte che sembrano prediligere la deregolamentazione alla tutela del lavoro e della sicurezza – dicono le sindacaliste - In particolare, è assolutamente necessario il ripristino del divieto di subappalto a cascata e vincoli stringenti sull’obbligo di applicare e rispettare i Ccnl edili a partire dagli appalti di lavori pubblici contro ogni forma di dumping contrattuale, lavoro irregolare e infiltrazioni criminali perché un’altra strada è possibile".