LUCA FIORUCCI
Cronaca

Stupro di gruppo, ci sono i selfie. Mentre la vittima veniva violentata c’era chi scattava foto col cellulare

La giovane ha presentato un’integrazione alla denuncia. Il branco identificato grazie ai profili social

Perugia, 22 luglio 2023 – «Oh fra’, oh fra’". E’ bastato un cenno di intesa per far scattare la fuga dei componenti del branco che ha violentato una giovane marchigiana, attirata, insieme ad un’amica, con la trappola della gentilezza ("vi accompagniamo alla stazione...") in un centro sportivo di Ponte San Giovanni dove per lei si è aperto l’inferno.

Quando il gruppetto degli otto giovanissimi si è reso conto che la ragazza della quale stavano abusando, dopo aver perso i sensi, si era ripresa ed era riuscita ad afferrare il cellulare per chiedere l’intervento della polizia c’è stato il fuggi fuggi generale, tant’è che all’arrivo degli agenti il branco era sparito. E’ quanto emerge dall’integrazione della denuncia presentata alla Polizia di Perugia dalla vittima.

La giovane (che è tornata a casa dopo le cure dei sanitari ed è in un profondo stato di prostrazione "tanto – fa sapere il suo avvocato Ruggero Benvenuto – da dover sospendere il lavoro e affidarsi al supporto psicologico di uno specialista") lei avrebbe “perso i sensi“ in un prato nella zona della piscina dove si svolgeva la festa.

Al suo risveglio si era poi ritrovata con un magrebino che la stava violentando e un altro ragazzo che la teneva ferma. Mentre altri due giovani, quando ancora lei era incosciente, si sarebbero scattati un selfie (così racconta l’altra ragazza) con il suo fondoschiena. Quindi la ventenne vittima della violenza sarebbe riuscita a girarsi di schiena per fare quella chiamata che ha posto fine all’incubo.

L’inferno delle due ragazze, 20 e 24 anni di Fabriano, sarebbe iniziato con l’organizzazione della gita a Perugia partita da una chat di messaggistica con alcuni ragazzi umbri, conosciuti virtualmente e già incontrati (almeno alcuni di loro), in un’altra circostanza.

Al loro arrivo alla stazione, sarebbero state prelevate da un ragazzo che, in auto e con altri, le avrebbe accompagnate prima alla festa paesana di Ponte Pattoli poi al party abusivo teatro delle violenze. Decisive per le indagini le analisi dei cellulari delle vittime, in particolare il traffico internet e i dati dell’attività social, che avrebbe permesso di individuare i sospettati, nonostante i nickname. Ulteriori elementi emergerebbero, poi, dalle telecamere di sicurezza del centro sportivo e della stazione ferroviaria. Ma per attribuire le responsabilità specifiche, in particolare per l’episodio più grave, sarà necessario attendere i riscontri di tipo scientifico.

Le indagini della squadra mobile diretta da Gianluca Boiano sono coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Petrazzini.

L. Fiorucci