
Stefano Bandecchi torna in poltrona. Ritirate le dimissioni da sindaco
Come previsto e prevedibile il sindaco Stefano Bandecchi ha ritirato le dimissioni dalla carica che aveva annunciato l’8 febbraio e protocollate il 9. "Nella tarda mattinata di venerdì 16 febbraio 2024, il sindaco Stefano Bandecchi ha presentato le revoca delle dimissioni", così Palazzo Spada. "La presente - scrive il sindaco alla presidente del Consiglio comunale e per conoscenza al prefetto - per comunicare ufficialmente la revoca delle dimissioni presentate al Consiglio comunale, assunte al protocollo del Comune il 9 febbraio". "Sì, ho ritirato le mie dimissioni da sindaco. Perché? Merito delle opposizioni che mi hanno convinto: troppi incompetenti, troppe parole spese al vento. Mica potevo lasciare la città in mano a questi animali", così Bandecchi all’Ansa.
Sono quindi durate otto giorni le dimissioni del sindaco, annunciate all’improvviso giovedì della scorsa settimana. Questioni politiche e contrasti interni ad Alternativa Popolare, così le aveva motivate il dimissionario. Unica testa caduta nel frattempo, quella del coordinatore provinciale di Ap, Lorenzo Filippetti, dimessosi domenica dall’incarico. Il sabato precedente la Giunta comunale, con il vicesindaco Riccardo Corridore in testa, aveva annunciato la lettera con cui la maggioranza ha chiesto al “lider maximo“ di tornare sui propri passi. E se nell’imminenza delle dimissioni Bandecchi aveva dichiarato che "continuo a essere il segretario di Ap, ma non farò, da qui a venti giorni, più il sindaco, così non correremo rischi, a Terni, di avere una dittatura bandecchiana"; già lunedì scorso in occasione del Consiglio comunale, in cui peraltro le opposizioni avevano abbandonato l’aula proprio per una carente motivazione delle dimissioni, la situazione era apparsa più chiara con Bandecchi che aveva fatto intendere la possibilità che sarebbe rimasto sindaco: "Se risolveremo i nostri problemi interni le ritirerò, ogni parola per me è stata traumatica e le avrei ritirate subito le dimissioni, altrimenti andrò in Europa e poi a Montecitorio dimostrando agli italiani che il mio partito è diverso e la sedia ve la posso anche regalare". Magari non subito, sulla sedia di sindaco è tornato a sedersi.
Ste.Cin.