Squadra a picco, ma il piano sul nuovo ’Curi’ va comunque avanti

Squadra a picco, ma il piano sul nuovo ’Curi’ va comunque avanti

Squadra a picco, ma il piano sul nuovo ’Curi’ va comunque avanti

di Roberto Borgioni

PERUGIA

Il giorno dopo la Grande Tristezza, la contraddizione appare ancora più lampante: da un lato c’è il Perugia che tracolla nell’ahinoi ben noto girone infernale della serie C; dall’altro c’è il progetto del nuovo stadio, del glorioso ’Curi’ da far reincarnare in un impianto moderno english style dotato di ogni ben di Dio. E allora in città la domanda è questa: ha senso pensare ancora al nuovo stadio da 76 milioni quando la squadra è ormai sprofondata e non si sa se e quando risalirà? Detto che Cassa Depositi e Prestiti si è detta pronta a finanziare l’opera e che una decisione andrà presa entro giugno, dubbi e retropensieri si fanno per forza strada.

Al momento, il progetto del nuovo ’Curi’ resta in piedi con tutti i suoi annessi e connessi. Guardando oltre l’attuale depressione pallonara, la scelta a lungo termine continua ad avere un senso: lo stadio attuale, aldilà della categoria dei calciatori che ne calpestano l’erba, non ha più ragione di essere. La curva Nord è stata rifatta con gradoni di seconda mano, la Sud (settore ospiti a parte) è da quasi vent’anni un inaccessibile rudere del tempo che fu, ora pure la gradinata è chiusa a triplo giro di chiave. Quale progetto di rinascita e risalita – ammesso che ci sia – può avere una società che sa di dover fare i conti con uno stadio così ridotto? E quale interesse potrebbe avere un qualsivoglia mecenate a mettersi eventualmente alla guida del Perugia Calcio? Ecco perché è il caso di mantenere raziocinio, di non farsi travolgere dai temporanei eventi negativi e di guardare oltre il naso che oggi annusa solo la serie C. Perugia e il Perugia hanno bisogno di un progetto a lungo termine che vada oltre il risultato del momento, se l’obiettivo è quello di riprendersi un ruolo nel calcio. Altrimenti vale la frase sentita ieri mattina da un tifoso: "Lo stadio novo? Ce piantamo le patate...".