
Spaventati tre umbri su quattro: "Ci attende un futuro peggiore"
Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina, adesso quella in Israele. Gli umbri hanno un giudizio pessimo sulle prospettive future e sono tra coloro che vedono più ‘nero’ rispetto agli abitanti delle altre regioni. Solo uno su quattro, infatti, alla fine del 2022 aveva un giudizio positivo sul futuro prossimo e con gli eventi che si susseguono in questi giorni la situazione andrà ulteriormente peggiorando. E’ questo uno degli aspetti che emergono da Rapporto 2023 di Aur, Agenzia Umbria Regione, intitolato "Le asimmetrie di genere nella società umbra", che dedica uno specifico capitolo alle dimensioni del benessere. I tre indicatori che rilevano la percezione dei cittadini sono la "soddisfazione per la propria vita", la "fiducia generalizzata" e il "giudizio sulle prospettive future".
In generale le donne che esprimono giudizi positivi sono di meno rispetto agli uomini in tutti e tre gli indicatori e proprio il gentil sesso soffre maggiormente le difficoltà del presente ed esprime la richiesta di situazioni di vita migliori, con giudizi quindi più severi degli uomini. In particolare, per quanto riguarda le prospettive future (e cioè la percentuale che confida in un miglioramento nei prossimi cinque anni ), il calo di fiducia è minore tra la compagine femminile rispetto a quella maschile: rispetto al 2019, infatti, sono il 7% in meno gli uomini che contano in un futuro migliore, rispetto all’ -1,8% delle donne.
Nel complesso, però, come accennato solo il 25,4 della popolazione al di sopra dei 14 anni confida che nei prossimi 5 anni le cose miglioreranno, il 74,6 per cento è invece convinto del contrario. E più pessimisti di noi umbri ci sono soltanto i siciliani, calabresi e i marchigiani. L’indagine di Aur svela anche che l’ambito in cui si raccoglie in Umbria nel 2022 la percentuale più bassa di soddisfazione è quello relativo alle relazioni amicali, poco più di un quarto sul totale (25,5% per le donne e poco più per gli uomini). Il giudizio positivo per le relazioni familiari invece raccoglie il 38,6% delle donne e una percentuale un po’ più alta degli uomini. In relazione al tempo libero, le donne che si dichiarano abbastanza e molto soddisfatte sono il 69,9%, contro il 72,6% degli uomini. Ma di sicuro il quadro complessivo non disegna una situazione di ottimismo.