
La nuova collaborazione tra l'Azienda Ospedaliera di Perugia e la Polizia di Stato mira a potenziare la sicurezza informatica per proteggere i dati sensibili dei pazienti e contrastare il cybercrime. Grazie a un protocollo d'intesa, verranno condivise competenze e conoscenze per garantire un elevato livello di protezione nell'ambito della sanità pubblica.
L’ Azienda Ospedaliera di Perugia e la Polizia di Stato siglano un nuovo protocollo d’intesa finalizzato al rafforzamento delle infrastrutture destinate all’erogazione dei servizi sanitari essenziali. Il modello di sicurezza partecipata utilizzato dalle parti consentirà una condivisione informativa in grado di consentire un’analisi mirata dei rischi e delle procedure da adottare per il ripristino di servizi e una mitigazione degli stessi, attuabile, anche, mediante sessioni formative.
In particolare, la Polizia Cibernetica, attraverso il Centro Nazionale Anticrimine Informatico e i Nuclei operativi di sicurezza cibernetica dislocati sul territorio, metterà a disposizione le competenze e le conoscenze tecnologie dei suoi uomini e donne per contrastare il cybercrime a protezione, anche, dei dati sensibili dei pazienti. "I sistemi informatici e le reti telematiche a supporto alle funzioni istituzionali dell’Ospedale sono infrastrutture sensibili di interesse pubblico – spiega il direttore generale Giuseppe De Filippis – e la firma della nuova convenzione rappresenta un ulteriore passo in avanti nella tutela della sicurezza dei cittadini e dei dati sensibili agevolata anche dalla nuova legge nazionale in materia di rafforzamento della cybersicurezza nazionale entrata in vigore nei giorni scorsi". "La Polizia - afferma il vice questore Michela Sambuchi, - opera in questo settore con personale altamente qualificato, specializzato nella lotta al crimine informatico. L’esperienza unita al costante studio ed aggiornamenti degli operatori costituiscono un valido connubio per offrire un concreto supporto per l’innalzamento dei livelli di sicurezza informatica in un ambito sensibile come quello della sanità pubblica".