"Si torni a indagare anche su mia sorella Sonia"

Anna Marra commenta l’apertura dell’inchiesta su Emanuela Orlandi "È tempo che chi sa parli"

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"L’apertura dell’inchiesta vaticana a quarant’anni dalla scomparsa apre un inedito capitolo di speranza per la famiglia di Emanuela Orlandi. Credo che l’impegno quotidiano per avere verità e giustizia sia il filo rosso che unisce idealmente i sentimenti dei parenti delle persone fatte sparire nel nulla". E’ quanto sostiene Anna Marra, sorella di Sonia (nella foto), scomparsa a Perugia il 16 novembre del 2006 e mai più ritrovata. La Procura ha condotto un’inchiesta sull’ipotesi di omicidio che si è conclusa con l’assoluzione dell’imputato, un giovane che ebbe una relazione con la studentessa pugliese. "Sonia, mia sorella, è stata ammazzata e il suo corpo occultato. Non ha potuto neppure avere una degna sepoltura: un’ingiustizia nell’ingiustizia che dura da sedici anni. È tempo che chi sa parli, che si liberi la coscienza del peso di un orribile omicidio, che si torni ad indagare" aggiunge ancora Anna. "Giorno dopo giorno combattiamo il dolore e l’oblio. Ci sentiamo vicini alla famiglia Orlandi alla quale rivolgiamo l’auspicio che finalmente ci possa essere quella svolta tanto attesa per avere, appunto, verità e giustizia" conclude la sorella di Sonia che, con i familiari, chiede che le indagini vengano riaperte anche alla luce di intercettazioni che sembrerebbero far riferimento proprio alla sua tragica scomparsa.

Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, Sonia sarebbe stata uccisa perché in attesa di un bambino non desiderato o perché era venuta a conoscenza di questioni che dovevano rimanere segrete. All’epoca, la giovane prestava servizio come segretaria volontaria al centro teologico Leone XIII di Montemorcino.

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