
di Michele Nucci
Più di tremila, tra le categorie obbligate a vaccinarsi, devono mettersi ancora in regola: più di duemila nel comparto scuola, poi ci sono Sanità e Forze dell’ordine. E se non lo faranno entro cinque giorni per loro scatterà la sospensione dal posto di lavoro. A pochi giorni dalla scadenza dell’obbligo di somministrazione del farmaco anti-covid anche per il personale scolastico e quello del comparto difesa e forze dell’ordine, si fa la conta.
Due categorie di lavoratori che si aggiungono a quella dei sanitari per i quali era l’obbligatorietà era già stata imposta nei mesi scorsi. La situazione è ancora fluida in questi giorni, anche perché la data del 15 non è perentoria: di fatto si può arrivare fino a fine mese, ma la documentazione va comunque presentata entro mercoledì.
Dal sito web della Regione si può vedere come al momento i vaccinati del comparto sicurezza e difesa in Umbria siano 5.633, mentre il personale scolastico (che riguarda i docenti scolastici e universitari e tutti gli amministrativi) sotto copertura vaccinale risulti pari 25.900 soggetti. Qui i numeri ufficiali forniti nei mesi scorsi dalla Regione, raccontano che i dipendenti complessivi del settore ammontano a 28.446: questo vuol dire che il 91% si è vaccinato e che all’appello mancano circa 2.500 persone. Un dato da cui vanno scorporati coloro che fanno parte di altre categorie, come fragili o caregiver, che fanno ridurre un po’ il numero _ secondo quant riferisce la Regione _. Viene valutata molto inferiore invece la percentuale di non vaccinati anche il comparto sicurezza e difesa, che al momento conta 5.633 vaccinati. In queste ore per somministrare le dosi a questa categoria, è stato fornito un ausilio di personale e a quanto pare si tratta di un centinaio di persone rimaste fuori. A questi vanno aggiunti i sanitari e il personale socio-sanitario, per il quale l’obbligatorietà è già stata stabilita da tempo. Nel settore pubblico, secondo i dati di Umbria Digitale, sono ancora 500 coloro che mancano all’appello, su un totale di 13.600 dipendenti. Nel complesso gli operatori (pubblici e privati) con prima dose sono oltre 31mila in Umbria.
Come fare dunque a mettersi in regola? Le possibilità sono tre: avviare autonomamente il percorso vaccinale, prenotando la prima dose; attendere l’invito da parte del dirigente scolastico a produrre – entro cinque giorni dal 15 – la documentazione comprovante l’effettuazione della vaccinazione o il differimento o l’esenzione della stessa o comunque l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale; presentare la richiesta di avvio della vaccinazione (quest’ultima dovrà essere eseguita entro venti giorni dall’invito) o comunque l’insussistenza dell’obbligo.
In tema di sanzioni, l’accertato inadempimento determinerà l’immediata sospensione, senza però conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. La sospensione causerà lo stop allo stipendio o a qualsiasi altro compenso o emolumento e sarà efficace fino alla comunicazione al datore di lavoro dell’avvio e del completamento del ciclo vaccinale o della somministrazione della dose di richiamo.