Scoccia: emozione e sicurezza: "Raccolgo un’eredità sana e forte. Vincere per continuare il lavoro"

La candidata del centrodestra si presenta nell’Auditorium stracolmo: "Qui per la Perugia del futuro. Abbiamo entusiasmo, forza e competenze". Donne, scuola e sviluppo tra i punti centrali del progetto.

Scoccia: emozione e sicurezza: "Raccolgo un’eredità sana e forte. Vincere per continuare il lavoro"

Scoccia: emozione e sicurezza: "Raccolgo un’eredità sana e forte. Vincere per continuare il lavoro"

di Roberto Borgioni

"Emozionata? Beh, non è una mica una cosa che capita tutti i giorni". Ha un sorriso solare Margherita Scoccia, avvolta nella sua camicia bianca e in semplici jeans, mentre tra baci e abbracci riesce a fatica a farsi largo tra il suo popolo che l’acclama fuori dall’Auditorium di San Francesco al Prato. È il debutto ufficiale da candidata a sindaco del centrodestra, da colei che dovrà provare a raccogliere e portare avanti l’eredità dei dieci anni di Andrea Romizi. "Ed è una bella eredità. Trovo un comune sano, in questi anni abbiamo lavorato per metterlo a posto e abbiamo ottenuto grandi risultati. Ora bisogna proseguire l’azione. Abbiamo entusiasmo, forza e competenze per continuare la nostra opera per Perugia. Da Andrea raccolgo non solo l’eredità politica e amministrativa, ma anche di stile e rispetto verso il prossimo. Una ricchezza che non deve andare persa".

Per non perderla e tenere il centrodestra alla guida di Perugia, Scoccia mette in campo un pacchetto di idee e di proposte, in linea con lo slogan ’Il futuro non si ferma’ che campeggia alle sue spalle sul palco. Parla di lavoro, donne, città green, cultura, turismo. "In questi cinque anni da assessore all’urbanistica ho fatto scelte di coscienza, pianificando le azioni in maniera consapevole, senza paura e tanto meno improvvisazione. Abbiamo riqualificato e messo in sicurezza 47 scuole frequentate ogni mattina da circa novemila bambini e ragazzi. Mi impegnerò personalmente per andare avanti perché i giovani sono il nostro tesoro più grande". Poi il turismo, "che negli ultimi dieci anni è cresciuto del 20%, con duecentomila presenze in più: è un turismo ricco, il 2025 è l’anno del Giubileo e con Assisi così vicina è la nostra grande occasione". Altro punto caldo: la sicurezza. "Perugia è una città molto migliorata rispetto a quella che ci era stata consegnata nel 2014, prima caratterizzata da criminalità, spacciatori e degrado. Ce lo dice il numero dei reati in calo. Dieci anni fa avevo paura di uscire la sera per le strade della mia città, ora non più".

E poi mette in campo "il ruolo importante delle due Università e dei numerosi progetti di rigenerazione urbana portati avanti dall’amministrazione: la cittadella giudiziaria, San Francesco al Prato, il Turreno, la Biblioteca degli Arconi al Pincetto, il rilancio della Rocca Paolina, il progetto di San Marco e l’idea di realizzare un hub culturale per famiglie con bambini". E conclude: "Abbiamo fatto tanto, tantissimo, ma io di certo non mi accontento. Il meglio deve ancora venire, il futuro non si ferma e io voglio scrivere insieme ai perugini il futuro della nostra grande città. Per me significa concretizzare un percorso di vita". La standig ovation, a questo punto, si alza inevitabile.