Scisma, scomunicato falso prete. Decreto dell’arcivescovo Boccardo che “avvisa” anche i suoi seguaci

"Veste abusivamente l’abito clericale e si dice disposto ad accogliere penitenti per la confessione". Personaggio noto in città celebra messa, ma per la Curia è "fuori dalla comunione della Chiesa Cattolica"

L’arcivescovo Renato Boccardo scomunica il falso sacerdote, uno spoletino di 45 anni

L’arcivescovo Renato Boccardo scomunica il falso sacerdote, uno spoletino di 45 anni

Spoleto, 21 aprile 2024 – In città non è difficile incontrarlo nella zona di piazza del Mercato in abito clericale, è un volto noto, ma non è un sacerdote. A smascherare definitivamente il falso prete F. N. C. ci ha pensato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, con un decreto ufficiale della Diocesi. La cancelleria arcivescovile ha notificato all’interessato l’atto di scomunica per scisma. Il 45enne spoletino, infatti, da tempo si spaccia per sacerdote, ma la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso e spinto l’arcivescovo a procedere con la scomunica è la celebrazione di una cerimonia eucaristica avvenuta qualche mese fa.

"Attraverso alcuni mezzi di comunicazione sociale – scrive don Luca Gentili, cancelliere arcivescovile - ha comunicato la celebrazione di una “Prima Santa Messa“ a Spoleto domenica 15 ottobre 2023 alle 18 in piazza Achille Sansi numero 5 (nelle vicinanze di piazza del Mercato non lontano dalla sede della Diocesi e dal Duomo ndr)". Ma non finisce qui perché lo stesso 45enne sempre secondo la Curia arcivescovile "si dice disposto ad accogliere penitenti per la confessione sacramentale; chiede di essere contattato privatamente per ’eventuali vocazioni al sacerdozio’; veste abusivamente l’abito clericale e sostiene di aver ricevuto l’ordine sacro del presbiterato nella “Chiesa Romana Cattolica Antica“, quindi fuori dalla comunione della Chiesa Cattolica". "Nella pagina web della citata Chiesa Romana Cattolica Antica – continua l’arcidiocesi di Spoleto-Norcia – viene addirittura presentato con il titolo di “parroco a Spoleto“".

Il 45enne spoletino in gioventù aveva sostenuto studi religiosi ed aveva sempre nutrito il desiderio di diventare sacerdote. L’atto di scomunica potrebbe non riguardare solo il falso prete, ma anche tutti i suoi seguaci. A specificarlo è sempre la nota del cancelliere arcivescovile:

"Coloro che dovessero prendere parte a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto da lui presiedute, e manifestassero in tal modo di rifiutare la sottomissione al Sommo Pontefice, incorrerebbero nel delitto di scisma, che comporta la gravissima pena canonica della scomunica latæ sententiæ". La notizia della scomunica ha velocemente fatto il giro della città suscitando clamore per un atto ormai raro, ma che poteva anche essere prevedibile perché in molti erano a conoscenza del fatto che si trattasse di un falso sacerdote.

D.M.