Sant’Anna, "più treni per allontanare i balordi"

La Stazione inaugurata appena tre mesi fa non è ancora a pieno regime. Gli operatori: "Una struttura all’avanguardia, ma da potenziare"

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Una mamma col bimbo nel marsupio che tende la mano e chiede qualche spicciolo, un povero diavolo steso sulla panca della sala d’aspetto e un altro che ciondola con la bottiglia in mano, mentre una comitiva di turisti consulta il tabellone degli orari e acquista il biglietto per la tratta Perugia-Città di Castello. Sono le 11 alla Stazione sant’Anna, un treno, l’unico è fermo sui binari, e al bar c’è il solito via vai di professionisti che spezzano la mattinata con un caffè.

Lo scalo, ai piedi del centro storico, è stato riaperto da circa tre mesi dopo 25 milioni di investimento. Molti l’hanno definita una metropolitana di superficie che se opportunamente fatta funzionare avrebbe una potenzialità di collegamento incredibile.

Ma a Sant’Anna treni e passeggeri si contano sulla punta delle dita e si moltiplicano i segnali di degrado. I cittadini e gli operatori della zona segnalano che, oltre ai pochi convogli "che rendono la nuova stazione una cattedrale nel deserto", la sala d’aspetto si è trasformata in dormitorio, usato giorno e notte da persone senza fissa dimora. "Senza tetto - dicono dalla biglietteria - che a noi personalmente non hanno mai dato alcun fastidio. Nei giorni scorsi c’è stata una rissa che ha destato allarme. Noi non eravamo presenti. Sono intervenute le forze dell’ordine che hanno riportato la calma. E’ chiaro, la stazione non è a pieno regime e la presenza di queste persone, che a volte bisticciano tra di loro o vagano tra la sala d’attesa e il bar in cerca di un riparo non è accattivante Manca ancora la tratta per Terni e mancano parecchi treni. Ma siamo convinti che questa è la strada giusta". Dello stesso avviso anche l’edicola. "Quello che sollecitiamo è la completa riattivazione dello scalo: più viaggiatori meno sbandati".

Silvia Angelici