Sanità, l’ira dei volontari. Critiche alla Regione dopo il caso della Pet-Tac

In ospedale é stata 19 anni in servizio, ma ora si è rotta e non è più riparabile. L’Aronc stigmatizza i disservizi, però si impegna a garantire l’assistenza ai pazienti.

Sanità, l’ira dei volontari. Critiche alla Regione dopo il caso della Pet-Tac
Sanità, l’ira dei volontari. Critiche alla Regione dopo il caso della Pet-Tac

La rottura della Pet-Tac dell’ospedale di Perugia provoca la reazione amara di una delle associazioni di volontari più vicina ai malati che hanno bisogno di quel macchinario: si tratta del Consiglio Direttivo di Aronc (Amici della radioterapia dell’Umbria) che si è riunito con urgenza l’altro ieri per esaminare la situazione venutasi a creare dopo il definitivo inutilizzo di quel fondamentale strumento diagnostico. La Pet-Tac infatti dopo 19 anni di servizio si è definitivamente rotta e non è più riparabile: i pezzi non si trovano neanche all’estero. In una nota viene sottolineato "il rammarico per il disagio per i pazienti oncologici per il trasferimento all’ospedale di Foligno per sottoporsi all’esame", e viene anche espressa "preoccupazione per i tempi di installazione della nuova apparecchiatura all’ospedale di Perugia" che dovrebbe avvenire entro la fine del prossimo gennaio. Arcon non esita anche a ricordare che, in occasione di una recente conferenza stampa, svoltasi a Palazzo Donini, la presidente della Regione Donatella Tesei e l’assessore alla Sanità dell’Umbria, Luca Coletto assicurarono "la massima attenzione nei confronti dei pazienti fragili, garantendo loro ‘che gli ospedali dell’Umbria sono in grado di assicurare la migliore assistenza, grazie alla professionalità del personale sanitario e alto grado di tecnologia delle apparecchiature". La presidente Tesei – ricorda Aronc - in quella occasione lanciò un monito: "Mai più viaggi della speranza per i pazienti umbri".

Ma i volontari come sempre non si limitano a criticare, ma cercano anche di offrire una risposta concreta ai malati e alle loro famiglie che si trovano in una situazione a dir poco kafkiana. "Siamo preoccupati per l’emergenza che si è creata – continua l’associazione – e ritienamo di mettere a disposizione le proprie forze e si impegna in pieno accordo con Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche assistenze) di garantire il trasporto dei pazienti dell’area di Perugia, del Trasimeno e di Città di Castello all’ospedale di Foligno per tutto il periodo necessario". D’intesa con il presidente Anpas Marco Prestipino, fa sapere il presidente Aronc Manlio Bartolini, è stato deciso di dare concreto sostegno ai pazienti di ogni parte dell’Umbria nel trasferimento dalla loro abitazione allo ospedale di Foligno". I cittadini che devono effettuare il trasferimento a Foligno possono contattare le segreterie di Aronc e Anpas ai numeri di telefono: 334 39 95 833 lunedì-venerdì 9.00-18.00; oppure 340 62 95 769.