CRISTINA CRISCI
Cronaca

San Giustino, una serra che “produce“ inclusione

SAN GIUSTINO - Una serra dove coltivare erbe officinali, aromatiche e altri prodotti agricoli destinati alla vendita sul mercato. È...

SAN GIUSTINO - Una serra dove coltivare erbe officinali, aromatiche e altri prodotti agricoli destinati alla vendita sul mercato. È...

SAN GIUSTINO - Una serra dove coltivare erbe officinali, aromatiche e altri prodotti agricoli destinati alla vendita sul mercato. È...

SAN GIUSTINO - Una serra dove coltivare erbe officinali, aromatiche e altri prodotti agricoli destinati alla vendita sul mercato. È il progetto sperimentale che coinvolge i ragazzi del Centro socio-educativo Altomare di San Giustino che, in gruppo, hanno mosso i primi passi con una visita guidata alle aziende Agricola San Martino e Fortebraccio Bio. Un’esperienza diretta per conoscere la filiera delle erbe officinali: dalla coltivazione nei campi, alla prima trasformazione, fino al confezionamento in integratori alimentari. L’agricoltura sociale torna così al centro dell’attenzione in Altotevere, segnando un passo avanti verso l’inclusione e il coinvolgimento pratico dei ragazzi del centro Altomare (supportato dalla cooperativa Asad). "Grazie all’associazione e agli operatori per aver accolto questa iniziativa con interesse in favore dei propri ospiti, per un vero spirito di inclusione sociale", ha sottolineato Enzo Franchi, assessore alle politiche sociali. La visita alle aziende agricole e il supporto di Umbraflor sono un primo passo verso un progetto futuro in favore degli utenti del centro Altomare nei cui terreni coltiveranno erbe officinali e aromatiche. Liana Cicchi, presidente Asad aggiunge che "il Centro Altomare di San Giustino rappresenta un esempio di innovazione e inclusione nel territorio. L’installazione di una serra dedicata alla coltivazione di piante officinali, che saranno poi lavorate direttamente dai ragazzi, è solo l’inizio. Il tutto sarà collegato anche all’apertura del bistrot di Umbertide, dove lavoreranno persone con disabilità...". Il progetto sperimentale vede coinvolta anche Umbraflor, la società partecipata dalla Regione attiva principalmente nel settore florovivaistico "ma che – sottolinea Paolo Fratini, amministratore unico – si distingue anche per una forte attenzione al tema dell’agricoltura sociale".