
San Giustino, la strage dei ragazzi. Inizia il processo ai due dirigenti
Si apre oggi con l’udienza preliminare nel Palazzo di Giustizia a Perugia il processo nei confronti di due dirigenti comunali del settore Lavori Pubblici del comune di San Giustino, uno dei quali in pensione. I due dirigenti sono stati rinviati a giudizio nell’ambito delle indagini dopo il drammatico incidente stradale avvenuto nella notte del 3 dicembre 2022, che spezzò le quattro giovani vite di Natasha Baldacci, Nico Dolfi e Gabriele Marghi, tutti e tre ventiduenni residenti a Città di Castello e di Luana Ballini, 17 anni appena, originaria di Monte Santa Maria Tiberina.
I due imputati sono un 70enne residente in provincia di Arezzo e un 63enne tifernate: sono accusati di omicidio stradale. Secondo i capi d’imputazione sono ritenuti responsabili di aver "violato le norme in materia di circolazione stradale con negligenza, imprudenza e imperizia nella loro qualità di dirigenti del servizio Lavori Pubblici e patrimonio".
Il primo -in carica dal 1999 fino al maggio 2020- e l’altro -subentrato dal maggio in avanti- non avrebbero curato in base alle accuse, "la manutenzione di via Umbra a San Giustino, in quanto omettevano di ripristinare l’idonea barriera stradale di sicurezza".
Le loro eventuali responsabilità penali sono infatti legate alla mancata presenza del guard rail lungo via Umbra che venne rimosso successivamente a un incidente stradale avvenuto il primo aprile 2018 e mai re-installato. Eppure secondo la Procura la barriera è ritenuta "un necessario dispositivo a protezione della pila del ponte lungo la strada". Non essendo installato i due dirigente avrebbero "concorso a cagionare la morte di Natasha, Nico, Gabriele e Luana". I difensori degli imputati, gli avvocati Vittorio Betti e Luca Fanfani, depositeranno oggi una consulenza tecnica di parte per chiarire la posizione degli stessi dirigenti. L’incidente avvenne in Via Umbra: la Fiat Punto (condotta dalla Baldacci) mentre viaggiava in direzione Città di Castello-San Giustino invase la banchina, finendo dentro il canale di regimentazione delle acque, privo di alcun mezzo di protezione. L’auto con a bordo i quattro ragazzi finì addosso al muro di cemento armato, il basamento del ponte. Un impatto tremendo che causò la morte di quattro ragazzi. Quattordici familiari delle vittime sono indicati come persone offese nell’elenco della Procura e sono assistiti dagli avvocati Riccardo Vantaggi, Eugenio Zaganelli, Marco Nicastro, Leonardo Gabrielli e Gloria Cangi.