
La delegazione di tartufai dell’Antotevere davanti alla Regione
Dall’Altotevere verso Perugia ieri mattina sono partiti una trentina di tartufai: l’appuntamento era alle 9,30 sotto la sede della Regione dove ad attenderli c’erano delegazioni da ogni parte dell’Umbria. Nelle pareti della sede di palazzo Cesaroni alcuni cartelli di protesta, tutti a difesa della libera cerca.
L’obiettivo dei manifestanti era uno solo: tutelare la cerca del tartufo e dei funghi e proprio adesso, in questa fase stagionale di raccolta dei preziosi prodotti del sottobosco, arrivano nuove garanzie. Di fronte alla protesta infatti è stata la presidente della Regione Donatella Tesei a scendere direttamente in mezzo al corteo per rassicurare i tartufai annunciando la retromarcia della maggioranza sugli emendamenti che erano stati presentati a fine settembre (dal consigliere Fora) e approvati in prima commissione. Si tratta di emendamenti al Testo unico dell’agricoltura che avevano ricevuto un primo avallo in sede di commissione, ma che non piacciono ai tartufai che in Umbria sono un vero e proprio esercito. Senza entrare nel dettaglio tecnico della materia normativa, gli emendamenti in oggetto anderebbero a limitare, secondo i tartufai, la libera cerca. La vicenda che riguarda l’accesso dei cercatori di funghi o tartufo nelle aree private è lunga e tortuosa e negli ultimi anni più volte è finita al centro di polemiche.
Secondo i tartufai "i provvedimenti di variazione dell’attuale normativa regionale si evidenziano per l’alto spessore asociale e purtroppo vanno a compromettere un delicato equilibrio ad oggi esistente e faticosamente raggiunto negli ultimi decenni, riportando la situazione indietro nel tempo ove l’interesse di pochi doveva essere esaudito contro gli interessi dei tanti". Con l’eventuale approvazione dell’emendamento che andrebbe ad aggiornare (la legge regionale del 9 aprile 2015 numero 12), si sarebbe determinato "un processo di chiusura del territorio regionale con pesanti limitazioni alla libera cerca e, di conseguenza il non equilibrio tra le parti in causa foriero di un grave conflitto sociale". I tartufai in Umbria sono un esercito di 15 mila persone "che hanno il diritto di esercitare la loro attività in libertà insieme al grande numero dei cercatori di funghi epigei", ricordano dall’associazione Altotevere.