
"E’ una produzione imponente, di sicuro è il progetto più ambizioso di questa edizione, il nostro fiore all’occhiello". Enrico Bronzi (foto sopra) , direttore artistico della Sagra Musicale Umbra e celebre violoncellista, svela tutto il suo orgoglio nel raccontare il concerto-evento “La civiltà e l’abisso“ che domenica alle 18 andrà in scena al Teatro Morlacchi, nell’ambito del viaggio tra le “città delle idee” della 78° Sagra Musicale: sul palco l’Orchestra Giovanile Italiana (foto sotto) e l’Orchestra da Camera di Perugia con la direzione di Hossein Pishkar, eseguiranno la Suite “Bacchus et Ariane” di Albert Roussel e il poema sinfonico “Così parlò Zarathustra“ di Richard Strauss.
Direttore, perché questo titolo?
"Si riferisce ai due grandi brani sinfonici che saranno eseguiti: rappresentano l’inizio e la fine, l’alfa e l’omega della nostra civiltà occidentale. Uno è legato ad Atene e alla grecità, culla della cultura europea, l’altro, Zarathustra, profetizza in qualche modo la fine della civiltà e l’inizio dell’uomo nuovo".
Una produzione di questo livello cosa rappresenta?
"E’ davvero un salto di qualità. Per la prima volta uniamo in una grande compagine la nostra Orchestra da Camera di Perugia con l’Orchestra Giovanile italiana, da anni fucina di talenti e di energie, con la guida di un giovane e lanciatissimo direttore. E’ davvero una produzione monumentale, con oltre cento musicisti, in pratica tutti quelli che possono stare al Morlacchi".
A chi vi rivolgete?
"Vorrei che tutta la città accogliesse e capisse il grande sforzo che c’è dietro questo lavoro. Tra l’altro segnalo al grande pubblico che il brano di Strauss è quello reso celebre dall’inizio di “2001: Odissea nello spazio“ di Kubrick. E’ entrato nella cultura pop e dal vivo ha un impatto eccezionale. Il concerto è un’occasione unica per ascoltarlo".
Parla di un salto di qualità...
"Sì, perché questo concerto segue due direzioni: da un lato c’è la vocazione nazionale della Sagra, dall’altro quella locale, di promozione dei talenti del territorio. Qui c’è un grande Conservatorio che sforna tanti bravi musicisti, costretti però ad andarsene per lavorare. Noi tentiamo di costruire una realtà stabile e continuativa, siamo molto orgogliosi dei risultato dell’Orchestra da Camera di Perugia".
La Sagra proseguirà fino a sabato 23. Si può tracciare un primo bilancio?
"Al pubblico piace molto la rassegna dei cori, espressione della vitalità della città. E vedo che sono accolto molto bene queli incontri che mettono la musica in dialogono con la cultura, come appresione della nostra civiltà e storia".