ANNALISA ANGELICI
Cronaca

Lo sfogo social di Rudy Guede: "Si muore lentamente senza potersi difendere"

L’ivoriano, che ha scontato 13 anni per l’omicidio di Meredith, in un post racconta di aver perso "il lavoro per via della sorveglianza speciale"

Rudy Guede (tredici anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher) si sfoga con un post sui social

Rudy Guede (tredici anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher) si sfoga con un post sui social

Perugia, 23 maggio 2024 – È arrabbiato Rudy Guede. Arrabbiato e amareggiato. E mette i suoi pensieri in un post sui social. Guede, che ha scontato tredici anni di reclusione perché ritenuto responsabile dell’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia nel 2007, è ora indagato per violenza sessuale, lesioni e maltrattamenti nei confronti della sua ex ragazza.

È in corso un incidente probatorio per l’analisi tecnica dei contenuti del telefonino dell’ivoriano, oggi 37enne, e il giudice dovrà decidere sul suo eventuale rinvio a giudizio. Intanto, però, Guede sbotta: "Non vi rendete conto che state uccidendo una persona...? In una vicenda con le indagini ancora in corso, dove si fanno accertamenti, dove la persona sotto indagine non è stata ancora rinviata a giudizio lo si condanna (attraverso un linguaggio privo di condizionale) a una gogna mediatica con morte certa come ai tempi dell’inquisizione dove bastava una ingiusta accusa infondata per essere messi al rogo". "... il Tizio, il Caio e il Sempronio di turno parlano di fatti senza l’onere del dubbio dinanzi all’opinione pubblica – continua il 37enne – descrivendomi come il male dei mali con sentenza mediatica di condanna e ripeto in una fase ancora di indagine e senza che la persona messa alla gogna sia stata ancora rinviata a giudizio".

"Intanto – è ancora lo sfogo di Guede – si muore lentamente privi di ogni diritto, perdendo il lavoro con contratto a tempo indeterminato per via di una sorveglianza speciale (pari all’antimafia) applicata contro e dovendo fare rientro categoricamente nella propria abitazione coincidente con il proprio orario di lavoro e tutto ciò a comportare la perdita di una entrata economica, l’impossibilità di fare fronte alle spese, alle rate, una vita sociale oramai inesistente". "Insomma giudicati da una gogna mediatica senza contraddittorio, con una sentenza certa. Ci vuole poco per accusare falsamente una persona col solo intento di fargli del male, annientarlo socialmente e vederlo morire, se di questo non ve ne rendete conto allora sappiate che non siete tanto lontani e diversi da quei Talebani che tanto criticate in nome della democrazia e dei diritti umani, che emettono sentenze sommarie – conclude Rudy Guede – senza possibilità di difendersi e senza avere modo di dimostrare la propria estraneità dinanzi a delle false accuse".

AnnA