Il Tar dell’Umbria ha emesso la sentenza, su ricorso della Comunanza agraria Appennino gualdese, relativa agli emungimenti di Rocchetta. L’atto, di quaranta pagine ed emesso nella giornata di ieri, è una sentenza in chiaroscuro, con bastone e carota per Comune e Regione e per la Comunanza.
Da un lato infatti annulla la proroga della concessione, che era stata decisa alla scadenza, prevista al 2022. Proroga che sarebbe stata di 25 anni. Dall’altro però rigetta qualsiasi "ricorso per motivi aggiunti" e sentenzia la non applicabilità della legge 168 del 2017 sui corpi idrici.
Una sentenza dunque molto articolata, che di certo gli Enti che l’hanno ricevuta stanno vagliando per valutare i profili di appellabilità. La Comunanza invece parla di ""vittoria"". Sul tema, la sentenza di ieri, è l’ultimo atto di una querelle iniziata nel 2016 con una prima sentenza del Tar, alla quale la Comunanza si appelló al Consiglio di Stato e da lì il nuovo ricorso al Tribunale amministrativo regionale che ieri, dunque, si è espresso censurando alcune parti della proroga e andando invece contro alcune argomentazioni del ricorso.
Parallelamente all’iter del Tar, corre quello degli Usi civici, dove dopo la prima sentenza avversa a Comune e Regione, c’è un ricorso pendente di appello presso l’organo di secondo grado.